venerdì, 20 Settembre, 2024
Attualità

Mattarella: “Costituzione lungimirante e frutto della Liberazione”

I 78 anni della repubblica. Sfilata ai Fori Imperiali. Meloni: “Festa della nostra unità e orgoglio”

“Celebrare i settantotto anni della nascita della Repubblica Italiana richiama i valori della nostra identità e di una Costituzione lungimirante e saggia, frutto della straordinaria rinascita che prese le mosse dalla lotta di Liberazione”. Non poteva esserci occasione migliore per il Capo dello Stato Sergio Mattarella per tornare a parlare, in occasione della Festa del 2 giugno, di uno dei temi a lui più cari, di quella ‘legge fondamentale’ approvata dall’Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgata dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il 27 dicembre seguente ed entrata in vigore il 1° gennaio 1948.

Nel corso della cerimonia di ieri il Presidente ha deposto una corona d’alloro all’Altare della Patria sulla tomba del Milite Ignoto, in una Roma particolarmente uggiosa e piovosa. Accompagnato dal Ministro della Difesa Guido Crosetto, il Capo dello Stato ha ricevuto gli onori militari del battaglione interforze schierato davanti al monumento. Poi le note dell’Inno di Mameli cantato da Claudio Baglioni. E dunque proprio in occasione della Festa della Repubblica Mattarella (che in un secondo momento ha assistito in via dei Fori Imperiali alla tradizionale Parata Militare, alla presenza delle più alte cariche dello Stato) è sceso nuovamente in campo a difesa della Costituzione e per tanti il suo è stato anche un messaggio inviato alla maggioranza di governo a lavoro per quella oramai famosa riforma legata al premierato che però trova nelle opposizioni un assoluto ripudio.

Indipendenza e libertà

Il Presidente, nelle parole indirizzate al Capo di Stato Maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone, ha parlato di quella indipendenza e di quella libertà conquistate alla fine della Seconda Guerra Mondiale che vanno difese ogni giorno, in comunione di intenti e con la capacità di cooperare per il bene comune, ricordando il sacrificio di quei Padri della Patria che “erano consapevoli dei rischi e dei limiti della chiusura negli ambiti nazionali e sognavano una Italia aperta all’Europa, vicina ai popoli che ovunque nel mondo stessero combattendo per le proprie libertà”. E Mattarella ha dedicato un pensiero proprio a quei “caduti che hanno contribuito a rendere l’Italia un Paese unito e una nazione libera e democratica”, a quanti “hanno perso la vita a difesa dei valori della nostra comunità”.

Forze Armate

Il Capo dello Stato successivamente ha spiegato di come il contributo delle Forze Armate e dello Stato è più che mai prezioso “nell’odierna situazione caratterizzata da devastazioni e aggressioni alle popolazioni civili in Europa e in Medio Oriente”. Da qui il ringraziamento della Repubblica alle donne e agli uomini delle Forze Armate per i compiti assolti “negli impegnativi teatri operativi ove sono chiamati ad operare”, nell’ambito delle missioni delle Nazioni unite, di quelle frutto della solidarietà fra i Paesi dell’Alleanza atlantica, “delle decisioni alle quali abbiamo concorso in sede di Unione europea”. Forze Armate fondamentali, per il Capo dello Stato, nel garantire la civile convivenza, lo sviluppo e il perseguimento della giustizia internazionale.

Sulla stessa linea il Ministro della Difesa Guido Crosetto che ricordando la guerra in Ucraina, le tensioni in Medioriente e nel Mar Rosso, l’instabilità nei Balcani e la situazione in Africa, ha tenuto a precisare di come le Forze Armate “sono fondamentali per contribuire alla pace laddove ci sono conflitti, guerre, tensioni, laddove la sicurezza internazionale è venuta a mancare, causando morti di civili inermi, specie donne e bambini, vittime ingiuste e spesso dimenticate”.

“Sogno europeo”

All’Altare della Patria presente anche il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che in occasione delle celebrazioni per il 78esimoanniversario della Repubblica ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza di recuperare l’originaria visione dell’Europa, quella di una comunità di Stati nazionali uniti nella loro diversità. Un concetto che si contrappone alla visione attuale, spesso percepita come eccessivamente centralizzata e burocratica, e che secondo il Premier ha perso di vista l’essenza stessa dell’Unione: la valorizzazione delle specificità nazionali: “Siamo in una campagna elettorale per le elezioni europee e questa festa ci ricorda anche la prima idea di Europa, che era un’idea di Europa che immaginava che la sua forza, la forza della sua unione, fosse anche la forza e la specificità degli Stati nazionali. Forse dovremmo tornare a quell’embrione di idea europea e di sogno europeo”, le sue parole, descrivendo l’appuntamento del 2 giugno come “la festa della nostra unità e del nostro orgoglio. Grazie a chi, anche sacrificando la propria vita, ha reso l’Italia la Nazione che è, e a chi ogni giorno, con onore e coraggio, contribuisce a renderla forte, unica e rispettata nel mondo”.

Presente alla Festa del 2 giugno anche il Presidente della Camera Lorenzo Fontana, secondo il quale il 2 giugno “rappresenta l’occasione per tornare a esprimere la più sentita riconoscenza a chi ha dato la vita per la libertà e la democrazia e a chi ne ha difeso e continua a difendere i valori”. Per il Presidente del Senato Ignazio La Russa con questa importante ricorrenza bisogna mantenere alti “i valori della democrazia, della libertà e della sovranità della nostra Patria”.

Blitz di ‘Ultima generazione’

Per la cronaca, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi tramite il proprio canale X ha comunicato che 15 attivisti di ‘Ultima generazione’ volevano impedire il passaggio del corteo della Festa della Repubblica, ma sono stati fermati dalle forze dell’ordine: “Il mio plauso ai poliziotti della Questura di Roma che, con prontezza e professionalità, hanno bloccato i vandali ‘armati’ di vernice e lucchetti, garantendo il regolare svolgimento della Festa di tutti gli italiani”, le parole del titolare del Viminale.

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