“Lo Stato vincerà sulla criminalità organizzata, sul degrado e sull’abbandono. È un impegno gravoso, ma noi ci riusciremo perché è quello che ci chiedono gli italiani”. Si è detta sicura di ciò il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ieri ha inaugurato a Caivano, in provincia di Napoli, il centro ex Delphinia (oggi dedicato al nome del cantautore Pino Daniele), restituito alla cittadinanza dopo l’imponente opera di riqualificazione. Il complesso sportivo, abbandonato e vandalizzato dal 2018, è balzato tristemente agli onori della cronaca nera quale teatro degli stupri perpetrati ai danni di due cuginette di 10 e 12 anni. Poi l’intervento del governo che ha affidato a Sport e Salute il compito di dare “luce” all’impianto, attraverso un intervento su un’area complessiva di 50 mila metri quadri, per un impegno economico di 9milioni e 300mila euro. “Il messaggio è che lo Stato c’è e può mantenere i suoi impegni facendo la differenza”. Per il Premier il governo e le istituzioni si sono comportate come dovrebbe fare sempre, proponendo una soluzione dopo aver ascoltato i problemi”.
“Ci mettiamo la faccia”
Dopo aver ringraziato il prete anticlan Maurizio Patriciello (“senza la sua insistenza e la sua determinazione tutto questo non sarebbe iniziato”), il Primo Ministro ha insistito sul fatto che una politica serie deve “mettere la faccia” quando bisogna affrontare sfide difficili. Come quella di Caivano, appunto: “L’Italia per troppo tempo ha tollerato le zone franche, con la conseguenza di un indietreggiamento dello Stato, una cosa che non possiamo permetterci. Ripeto, non ci deve essere nessuna accondiscendenza verso le zone franche”.
Entrando nello specifico sul nuovo centro sportivo di Caivano, il Premier, particolarmente commosso ed emozionato, ha spiegato che le istituzioni si sono messe in moto, come giusto che fosse, per proteggere le fasce più deboli, i fragili e i bambini, cosa non avvenuta negli anni addietro: “Siamo partiti dall’indicibile orrore della violenza commessa dal branco su due bambine innocenti, vittime di un abuso che ci ha tolto il fiato”.
Modello da esportare
E ora il ‘modello Caivano’, per Meloni, va esportato nelle altre periferie difficili del Paese: “Si può fare, c’è un programma dedicato al recupero delle aree degradate e con il decreto coesione abbiamo investito 3 milioni di euro di fondi europei per le periferie di 14 citta metropolitane e 39 città medie del Sud”. Meloni ha poi voluto ringraziare, per quanto fatto per Caivano, i ministri Abodi e Piantedosi (Sport e Interno), il sottosegretario Alfredo Mantovano e il Commissario straordinario di governo per il territorio del Comune di Caivano Fabio Ciciliano.
Le polemiche
L’arrivo della Meloni a Caivano è stato foriero di polemiche, con il Governatore della Campania Vincenzo De Luca che lunedì aveva parlato di una sua passeggiata elettorale in vista delle elezioni europee: “Se tutte le volte che la politica passeggia producesse questi risultati, avremmo certamente una politica più stimata dai nostri cittadini, e quindi continueremo a passeggiare”.
Inutile dire che l’incontro tra il Primo Ministro e l’ex sindaco di Salerno è stato alquanto freddo. Per dirla tutta, è stato originale: “Presidente De Luca, sono quella stronza della Meloni. Come sta?”. “Benvenuta. Sto bene di salute”, il botta e risposta tra i due che parte dalla definizione che il Governatore diede del Premier lo scorso 16 febbraio in un video. Uno scambio di battute che resterà negli annali della politica italiana, per la felicità del programma televisivo ‘Blob’.