Procuratori in Florida hanno richiesto a un giudice federale di impedire a Donald Trump di fare dichiarazioni pubbliche che rappresentino “un pericolo significativo, imminente e prevedibile per le forze dell’ordine”. La richiesta è stata presentata al giudice distrettuale Aileen Cannon, che supervisiona il caso dei documenti riservati dell’ex-Presidente in Florida, a seguito di un post falso di Trump su Truth Social in cui affermava che l’amministrazione Biden “HA AUTORIZZATO L’FBI A USARE LA FORZA MORTALE” durante la perquisizione del 2022 a Mar-a-Lago. L’ufficio del procuratore speciale Jack Smith ha dichiarato che gli agenti hanno agito “in modo appropriato e professionale” e che le affermazioni di Trump rappresentano una minaccia per la sicurezza delle forze dell’ordine.
L’accusa
Nell’accusa contro il tycoon è stata inclusa un’immagine che mostra scatole di documenti nella Lake Room della tenuta Mar-a-Lago a Palm Beach, dopo essere state spostate in un magazzino il 24 giugno 2021. Trump deve affrontare 37 accuse di cattiva gestione di documenti riservati, recentemente resi pubblici. Durante l’esame degli stessi, il giudice dell’epoca si è chiesto come fosse possibile che Trump non abbia notato i documenti sensibili nella sua camera da letto. Il tycoon era nel New Jersey quando l’FBI perquisì Mar-a-Lago. I suoi avvocati si sono opposti alla mozione. Un portavoce della campagna 2024 ha dichiarato che “Joe Biden e i suoi Hacks and Thugs sono ossessionati dal tentativo di privare Trump e gli elettori dei loro diritti del Primo Emendamento”, definendo i tentativi di silenziare Trump “tentativi di interferire nelle elezioni”. Il procuratore generale Merrick Garland ha respinto l’affermazione di Trump sull’uso autorizzato della forza mortale durante la perquisizione, definendola “falsa” ed “estremamente pericolosa”. Il tycoon si è dichiarato non colpevole delle accuse di aver conservato intenzionalmente informazioni sulla difesa nazionale. Il processo è stato rinviato a data da destinarsi.