lunedì, 16 Dicembre, 2024
Esteri

Macron: se i russi sfondano il fronte, non escluso l’invio di soldati a Kiev

Usa: la Russia impiega armi chimiche. Mosca: false accuse per scopi economici

La presidente della Confederazione svizzera Viola Amherd, annunciando il primo vertice sulla pace in Ucraina che si terrà il 15 e 16 giugno a Bürgenstock, scrive che l’obiettivo generale del vertice è ispirare un futuro processo di pace realizzato a “tappe congiunte” e per questo il vertice intende “fornire una piattaforma di dialogo sulle modalità verso una pace globale, giusta e duratura per l’Ucraina; promuovere una comprensione comune di un possibile quadro per raggiungere questo obiettivo; definire congiuntamente una tabella di marcia su come coinvolgere entrambe le parti in un futuro processo di pace.” La Svizzera ha invitato più di 160 delegazioni, tra cui quelle dei Paesi membri del G7, del G20 e dei Brics. Invitato anche il Vaticano e il Patriarcato di Costantinopoli.

La Russia avanza in Ucraina

Intanto la Russia avanza, ma anche le opposizioni a Macron, in Francia, avanzano e il Presidente ha parlato per più fronti. Ha scelto The Economist per dire in un’intervista che “se i russi dovessero sfondare le linee del fronte, se ci fosse una richiesta ucraina dovremmo legittimamente porci la domanda” se inviare soldati europei. “Escluderlo a priori significa non imparare la lezione degli ultimi due anni”. Effettivamente l’esercito russo ha preso anche la cittadina di Chasiv Yar e conquistato il villaggio di Berdichy, sempre nella zona di Avdiivka. Macron ha ricordato che gli europei avevano anche escluso di inviare carri armati a Kiev, ma poi si sono dovuti ricredere. Il portavoce del comando militare ucraino Khortytsia Nazar Voloshyn ha confermato che “sono in corso pesanti combattimenti” e che la situazione è sempre più difficile. Le dichiarazioni di Macron hanno suscitato le reazioni del ministero degli Esteri russo: sono parole, dicono da Mosca, “che hanno a che fare con i giorni della settimana, questo è il ciclo.” Ieri le forze russe hanno conquistato il villaggio di Berdichy che controllerebbe una via strategica per il rifornimento delle truppe ucraine in Donbass. Ora i russi potrebbero avanzare fino al fiume Volchya, lungo il quale è schierata una delle principali linee di difesa ucraine. Chasiv Yar, invece, è continuamente bombardata; gli oltre 12.000 abitanti sono quasi tutti sfollati. Solo nel mese di aprile, i russi hanno utilizzato più di 300 missili di diverso tipo, quasi 300 droni e più di 3.200 bombe aeree guidate contro le città ucraine, da Sumy a Odessa, Dnipro, Kharkiv, Donetsk, Mykolaiv, Kherson.

Sanzioni Usa, Cina protesta

Dagli Stati Uniti arriva anche l’accusa che l’esercito russo avrebbe violato la Convenzione Onu sull’uso delle armi chimiche. Secondo il Dipartimento di Stato sarebbe stata utilizzata la cloropicrina; un agente chimico soffocante praticato “come metodo di guerra.” “L’uso di tali sostanze chimiche”, viene riferito, “non è un episodio isolato ed è probabilmente dovuto all’intenzione delle forze russe di rimuovere le forze ucraine dalle posizioni fortificate e ottenere vantaggi tattici sul campo di battaglia”. Mentre la Human Rights Watch denuncia che soldati russi avrebbero ucciso “a sangue freddo” almeno 15 militari ucraini che volevano arrendersi. L’organizzazione umanitaria ha chiesto un’indagine completa. Agli Stati Uniti ha risposto l’ambasciata russa a Washington che definisce le accuse “odiose e infondate”. “È come se Washington non capisse che la Russia e i russi non possono lasciarsi intimidire dalle loro decisioni”, afferma l’ambasciatore Anatoly Antonov che, a sua volta, accusa l’Amministrazione Biden di avere come scopo le aziende russe ad alta tecnologia “per eliminare la concorrenza dal mercato”. Su questo tema anche la Cina “esorta gli Stati Uniti a smettere di denigrarla e reprimerla, e a smettere di attuare sanzioni illegali e unilaterali”. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri: “La Cina adotterà tutte le misure necessarie per difendere con determinazione i diritti e gli interessi delle sue aziende”, si legge nella nota ministeriale. Infine, sempre sul piano economico, lunedì l’Ue ospiterà a Bruxelles il Forum Ue-Ucraina delle industrie della difesa.

Capo cybersicurezza Kiev licenziato

In mezzo alle grandi potenze l’Ucraina con il Presidente Zelensky che continua a richiedere armi e racconta sui social di aver preso tutte le decisioni possibili per abbreviare i tempi di consegna. Mentre ha licenziato il capo della sicurezza informatica del Servizio di sicurezza ucraino (Sbu), Illia Vitiuk, che era stato già sospeso dal suo incarico a causa di un’indagine per sospetta corruzione. I media locali avevano rivelato che famiglia di Vitiuk aveva acquistato beni immobili di lusso a Kiev a prezzi inferiori rispetto al valore di mercato. La rimozione arriva dopo quella di Roman Semenchenko, sempre della Sbu.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Armi, sanzioni e tempi della pace. Se Putin ragionasse

Giuseppe Mazzei

Dalla Sede di “Noi Scafati”

Redazione

Nella matrioska di Putin anche i terroristi di Hamas

Renato Caputo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.