Al G7 italiano, che la Presidente Giorgia Meloni ha voluto tenere a Kiev per onorare la resistenza di tutto il popolo ucraino all’attacco dalla Russia si è aggiunta anche la Conferenza di Parigi, che però si è tenuta nella capitale francese, con il Presidente Macron assediato dagli agricoltori e si è dovuto occupare anche delle questioni agricole in agenda a Bruxelles. “Bisogna rafforzare il settore” ha detto, “senza venir meno agli impegni per l’ambiente.” Sulla guerra il messaggio di tutti i leader intervenuti è stato quello di far capire al Cremlino che l’Europa non si arrenderà e continuerà a sostenere Kiev. L’incontro è terminato con una cena dei leader tra i quali il cancelliere tedesco Scholz, il premier spagnolo Sanchez, il ministro degli esteri inglese, Cameron e per l’Italia il viceministro Cirielli.
Zelensky: milioni di ucraini a rischio
Quanto alla proposta di pace da mettere a punto in Svizzera e della quale aveva parlato Zelensky durante il G7 il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha definito “non serio” e “ridicolo” discutere di un piano di pace per l’Ucraina a Ginevra senza la partecipazione di rappresentanti russi. Zelensky a Parigi ha ripetuto quanto continua a chiedere nelle ultime settimane: aiuti, armi, assistenza umanitaria. “Milioni di ucraini saranno uccisi se il Congresso americano non approverà il piano di aiuti voluto dal Presidente Biden” e ha reso noto di aver firmato una legge sulla “smobilitazione dei militari di leva”. Ovvero vengo messi in riserva i soldati il cui servizio militare e’ stato esteso oltre i termini stabiliti e che stavano gia’ svolgendo il servizio al momento dell’inizio del conflitto con la Russia il 24 febbraio 2022. Infine Ucraina e Francia stanno discutendo la possibilità di fornire a Kiev aerei da combattimento Mirage di fabbricazione francese, ma la questione non è chiarissima e non pare essere stata confermata da fonti ufficiali francesi. Di rilievo la notizia che proprio ieri il Parlamento ungherese ha votato a favore della richiesta della Svezia di diventare il 32esimo membro della Nato che già da venerdì potrà essere nell’Alleanza.
Navalny: addio pubblico
Quanto al caso Navalny, sarebbe stato ucciso poco prima di essere rilasciato nell’ambito di uno scambio di prigionieri concordato dal suo team e presentato al governo russo. Lo sostiene Maria Pevchikh, presidente della Fondazione anticorruzione di Alexei Navalny. Il presunto scambio prevedeva il rilascio del politico russo (con altri due prigionieri americani accusati di spionaggio) con la scarcerazione dell’ex ufficiale dell’Fsb Vadim Krasikov. Pevchikh sostiene che Putin avrebbe però deciso di uccidere Navalny, che riteneva troppo pericoloso, per poi ottenere la liberazione di Krasikov con un altro detenuto politico. La collaboratrice di Navalny ha anche accusato funzionari americani e tedeschi di avere fatto ritardare il possibile scambio a causa della loro passività. I sostenitori di Navalny hanno anche reso noto che stanno cercando “una sala per l’addio pubblico ad Alexei” che potrebbe tenersi il prossimo fine settimana. Ma non è ancora chiaro se il funerale è segreto oppure sarà pubblico.