Sembra un paradosso, ma uno studio recente pubblicato da Nature Energy, rivela che “con l’aumento del prezzo della benzina, il sostegno degli utenti alla progressiva eliminazione delle auto con motore a combustione diminuisce.” Lo studio analizza l’impatto dei prezzi dell’energia sull’accettabilità delle misure ambientali da parte dell’opinione pubblica in Italia e negli Stati Uniti. Il sostegno della cittadinanza è estremamente importante quando si tratta di mettere in atto a livello politico misure di riduzione delle emissioni di gas serra. E allora ci si è posti la domanda: in che termini i prezzi della benzina possono influenzare l’accettabilità delle misure ambientali da parte dell’opinione pubblica e avere un impatto sul sostegno alle politiche climatiche?
Studio Italia-Usa
Il nuovo studio si intitola: “Examining the effects of gasoline prices on public support for climate policies“, pubblicato su Nature Energy da Ireri Hernandez Carballo, ricercatrice Post-Doc presso CMCC e RFF-CMCC European Institute on Economics and the Environment (EIEE) e dottoranda presso l’Università Bocconi e Matthew Ryan Sisco dell’Università di Princeton, analizza i prezzi al dettaglio della benzina e i dati di sondaggi svolti a livello individuale in aree metropolitane italiane e statunitensi per rispondere a questa domanda di ricerca, cercando una relazione tra i due elementi: variazioni a breve termine dei prezzi della benzina e sostegno alle politiche climatiche. Tra i vari tipi di energia a disposizione dei consumatori, gli autori hanno scelto di studiare i prezzi della benzina in quanto altamente visibili ai cittadini, che vi si confrontano frequentemente.
Benzina e politiche verdi
I risultati della ricerca mostrano che, quando il prezzo della benzina aumenta, il sostegno all’eliminazione graduale delle auto con motore a combustione diminuisce per gli individui che attualmente utilizzano l’auto come principale mezzo di trasporto. Ciò è particolarmente vero nel caso di individui a basso reddito e per coloro che si identificano come più liberali: questi ultimi manifestano di base un maggior sostegno all’eliminazione graduale dei veicoli a benzina e diesel rispetto alle persone più conservatrici. Tuttavia, con l’aumento del prezzo della benzina, il loro sostegno per questo tipo di politiche diminuisce maggiormente che per altri gruppi. Non si evidenzia invece un’associazione significativa tra il prezzo della benzina e il sostegno pubblico ad altre politiche climatiche, come il finanziamento della ricerca sulle energie rinnovabili, la regolamentazione delle emissioni di CO2 o l’introduzione di tasse sul carbonio per le aziende.
Le priorità
La diminuzione della priorità della protezione ambientale con l’aumento del prezzo del carburante, spiegano gli autori, non sembra essere dovuta a una riduzione della preoccupazione per l’ambiente – che non risulta essere associata al prezzo della benzina – quanto piuttosto a maggiori preoccupazioni economiche e di approvvigionamento energetico. “Quando i prezzi della benzina sono alti, le persone tendono a preoccuparsi dell’economia e dell’impatto sul loro bilancio, soprattutto se il loro principale mezzo di trasporto è un’auto a benzina” afferma Ireri Hernandez Carballo, prima autrice dello studio. “In tempi di incertezza economica, è difficile per coloro che dipendono dalle auto a benzina, un acquisto importante per la maggior parte delle persone, accettare che il proprio veicolo possa diventare inutilizzabile in futuro. Alla luce dei nostri risultati, raccomandiamo ai responsabili politici di rendere più facilmente disponibili modalità di trasporto alternative ed ecologiche, soprattutto quando i prezzi della benzina sono elevati”.