domenica, 17 Novembre, 2024
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Giustizia. Santalucia (Anm): servono assunzioni straordinarie

Per ottenere i fondi PNRR per la giustizia, l’accordo con Bruxelles prevedeva una riduzione del 65% delle cause pendenti entro il 31 dicembre 2023. Per affiancare, dunque, il giudice ordinario nelle attività preparatorie del giudizio, l’esame del fatto, l’applicazione del diritto, la motivazione dei provvedimenti, è stato ideato “l’Ufficio del processo”, una task force di ben 16mila giovani neolaureati, da assumere con contratto a termine di tre anni e uno stipendio netto di circa 1.700 euro al mese. Obiettivo che però non è stato raggiunto del tutto perché reclutati solo in 8.250, attualmente rimasti in meno di 6.000 in tutto il Paese a causa del passaggio di molti in altre amministrazioni con posizioni a tempo indeterminato.

Vuoi per questa carenza di personale, vuoi perché nulla è rimasto dei fondi PNRR da investire nella digitalizzazione dei tribunali, lo scorso anno il ministro degli Affari europei Raffaele Fitto è stato costretto a comunicare che il target fissato da Bruxelles era impossibile da raggiungere e che, anzi, in circa 50 tribunali, fra cui i più importanti del Paese (Bologna, Milano, Roma, Napoli) l’arretrato invece di diminuire stava addirittura aumentando. Per ovviare al problema nel recente Milleproroghe è stato previsto una proroga del contratto di questi addetti UPP di due anni, con il rischio però di non risolvere ancora il problema.

“La lentezza della giustizia è il frutto di un concorso di fattori – ha commentato il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Santalucia, a margine della conferenza stampa di ieri alla Camera sulla carenza di personale ammnistrativo negli uffici giudiziari -. Occorre che il personale amministrativo, che è un terminale essenziale dell’organizzazione sia, non dico nel pieno organico, ma in aliquote almeno sufficienti per poter mandare avanti la baracca”. “Il capitale umano – ha aggiunto Santalucia – è fondamentale per l’attuazione delle riforme, ma soprattutto del raggiungimento degli obiettivi del Pnrr, su questo stiamo pressando fortemente il ministero. Alcune cose positive sono state fatte, ma alcuni uffici sono sotto la soglia di sopravvivenza e si va avanti grazie all’apporto degli addetti agli uffici per il processo, che dovrebbero svolgere altre mansioni. Confidiamo che il ministero completi un piano di assunzione straordinario senza il quale gli obiettivi, già ambiziosissimi, rischiano di non essere raggiunti”. Il settore giustizia, dice il presidente dell’ANM, non va visto solo come un settore di spesa, ma anche di creazione di ricchezza per il territorio e la comunità, sul quale investire.

Alla quantità si aggiunge poi una valutazione qualitativa dell’organico. “Stiamo scontando oggi i ritardi degli anni passati sia sul personale della magistratura sia del personale amministrativo…un personale stanco, invecchiato, frustrato che bisogna rimotivare”, ha spiegato il Presidente ANM. “Servono figure professionali al passo con i tempi, stiamo cambiando l’organizzazione giudiziaria, dobbiamo pensare che questa ha nel personale amministrativo un suo pilastro essenziale”. “Le soluzioni emergenziali non possono rappresentare la soluzione, sono tappabuchi”.

La conferenza stampa è stata anche l’occasione per chiedere al presidente dell’Associazione Magistrati un parere sulle attuali riforme. “Non condividiamo – ha detto Santalucia – alcune strategie del Governo: quelle sui delitti contro la pubblica amministrazione, che non si riducono solo all’abrogazione del reato, ma anche a un ridimensionamento dell’apparato investigativo: non è una cosa che, proprio in tempi di controlli sull’attuazione del Pnrr, possa essere guardata con favore. L’abrogazione del reato di abuso d’ufficio, il ridimensionamento del traffico di influenze e alcuni interventi, che ci riserviamo di guardare con maggiore attenzione, sulle intercettazioni telefoniche secondo noi non vanno nel segno giusto”.

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