lunedì, 18 Novembre, 2024
Esteri

Dopo più di 50 anni una missione statunitense si lancia verso la Luna

Nella giornata di lunedì, un evento epocale ha segnato il rinnovato interesse americano nello spazio, con il lancio del primo lander verso la Luna dopo oltre 50 anni. Astrobotic Technology, un’azienda con sede a Pittsburgh, ha inaugurato il viaggio spaziale delle aziende private nella corsa allo spazio, un passo significativo verso la realizzazione di consegne per la NASA e altri clienti. Il veicolo spaziale è stato catapultato verso l’infinito grazie al nuovissimo razzo Vulcan della United Launch Alliance, un imponente missile alto 61 metri che ha solcato il cielo della Florida prima dell’alba. Questo segna un importante passo avanti nella collaborazione tra aziende private e agenzie governative, aprendo le porte a una nuova era di esplorazione spaziale.

Astrobotic Technology

Il lander di Astrobotic Technology si dirige verso la Luna con l’obiettivo ambizioso di diventare la prima azienda privata a sbarcare con successo sulla sua superficie, una conquista finora riuscita solo a quattro Paesi. La compagnia di Pittsburgh sarà in competizione con un lander di una compagnia di Houston, anch’esso pronto a prendere il volo, ma che potrebbe raggiungere la superficie lunare in modo più rapido. “Prima a lanciare”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Astrobotic, John Thornton, “Ma è da definire se sarà il primo ad atterrare”. Questa corsa per conquistare la Luna promette di essere avvincente e potrebbe rappresentare un punto di svolta nella storia dell’esplorazione spaziale.

Finanziamento della Nasa

La Nasa ha finanziato entrambe le società per costruire e far volare i propri lander lunari, sottolineando la crescente importanza delle collaborazioni pubblico-privato nel settore spaziale. L’agenzia spaziale statunitense vuole che i modelli dei privati esplorino la Luna prima di qualsiasi sbarco umano, fornendo preziosi dati e informazioni per le future missioni. Il contratto di Astrobotic per il lander Peregrine ammonta a 108 milioni di dollari, dimostrando l’impegno finanziario e tecnologico necessario per raggiungere tali traguardi. L’ultima missione di allunaggio degli Stati Uniti risale al dicembre 1972, con l’Apollo 17, e da allora l’interesse per la Luna è stato riacceso con il programma Artemis della Nasa. Il programma Artemis, così chiamato in onore della sorella gemella di Apollo nella mitologia greca, mira a riportare gli astronauti sulla superficie lunare entro i prossimi anni. Il primo passo sarà un orbitale intorno alla Luna con quattro astronauti, con la speranza di compiere questa impresa entro la fine dell’anno.

Momento clou

Il momento clou del lancio di lunedì è stato il volo di prova iniziale, a lungo ritardato, del razzo Vulcan dalla stazione spaziale di Cape Canaveral. Questo razzo rappresenta una versione aggiornata dell’Atlas V della United Launch Alliance, noto per il suo successo, e segna il passaggio graduale dalla vecchia guardia dei razzi spaziali americani. La collaborazione tra aziende come Astrobotic Technology, United Launch Alliance e Blue Origin di Jeff Bezos, che ha fornito i motori principali del Vulcan, evidenzia la sinergia tra le risorse del settore privato e il supporto pubblico necessario per compiere nuovi passi nell’esplorazione dello spazio.

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