lunedì, 16 Dicembre, 2024
Società

“Il Battesimo è un nuovo compleanno, si festeggi”

Francesco battezza 16 bambini nella Cappella Sistina

Nel corso dell’Angelus dedicato alla Festa del Battesimo del Signore, che la Chiesa celebra la domenica successiva all’Epifania, il Papa ha guidato ieri la riflessione su uno dei sacramenti fondamentali della fede cristiana: il Battesimo che, ha spiegato Francesco, “è un rito di purificazione simbolico, un atto attraverso il quale Giovanni Battista esprimeva l’impegno a “lasciare il peccato e a convertirsi”. Questo sacramento, che ha visto Gesù stesso ricevere da Giovanni Battista, rappresenta un segno di vicinanza agli uomini peccatori, dimostrando l’intenzione di stare accanto a coloro che hanno bisogno di redenzione.

Parlando dal balcone di piazza San Pietro, dove erano presenti oltre 12 mila fedeli, il Pontefice ha sottolineato che con il Battesimo Dio concede ai credenti una nuova vita. “Con il Battesimo, Dio ci rende suoi figli”, ha affermato, indicando la profonda trasformazione che avviene nel cuore di coloro che ricevono il sacramento.

Un legame eterno

Per il Santo Padre il rito battesimale rappresenta un’entrata nella famiglia divina, un popolo che eredita il Paradiso. Il Vescovo di Roma ha evidenziato come Dio diventi intimo alla vita di chi è battezzato, un legame eterno che non svanisce mai. Il Battesimo è, dunque, un segno tangibile della presenza di Dio nella vita di ogni credente.

Il Papa ha dunque invitato i fedeli a ricordare il giorno del proprio Battesimo, considerandolo un giorno da celebrare come un nuovo compleanno spirituale. “È un nuovo compleanno, perché con il tuo Battesimo sei nato alla vita della Grazia”, ha affermato con enfasi.

L’invito di Francesco è stato a riflettere sulla profondità del dono ricevuto attraverso il Battesimo e sulla relazione personale con Dio. Ha esortato i credenti a ringraziare Dio per questo sacramento e a considerare con gratitudine coloro che sono stati coinvolti nel loro percorso battesimale, compresi i genitori, i padrini, le madrine e la comunità in cui il sacramento è stato amministrato.

Gli appelli del Santo Padre

Durante l’Angelus dal Palazzo Apostolico, il Papa ha successivamente rivolto un appello commosso per la liberazione senza condizioni di tutte le persone attualmente sequestrate in Colombia. Il Pontefice ha definito questo gesto un dovere davanti a Dio, sottolineando che oltre a essere un atto di giustizia, contribuirà a creare un clima di riconciliazione e pace nel Paese sudamericano. La Colombia ha affrontato per lungo tempo il flagello dei sequestri, un problema che ha avuto un impatto devastante sulla popolazione e sulla stabilità della nazione. La preghiera di Francesco per la liberazione dei sequestrati è un richiamo alla compassione e alla solidarietà, incoraggiando tutti a contribuire a una soluzione pacifica e umana a questa difficile situazione.

Gli appelli alla pace

Il Pontefice che ha sempre posto una particolare attenzione alla pace nel mondo, ha esteso il suo appello alla ricerca della pace in Ucraina, in Israele e in Palestina, auspicando la fine dei conflitti e la promozione di un clima di armonia globale. Ha anche manifestato la sua vicinanza alla Repubblica Democratica del Congo, colpita duramente dalle inondazioni causate dalle forti piogge, causando perdite umane significative e il crollo di numerose abitazioni. Ha sottolineato la necessità di rispondere prontamente a questa emergenza, considerando gli alti rischi di epidemie legati alla mancanza di servizi igienico-sanitari e di acqua pulita.

Nel rivolgere gli auguri di Natale alle comunità cristiane d’Oriente che seguono il calendario giuliano, il Papa infine ha invocato che la nascita del Signore Gesù riempia di luce, carità e pace le loro celebrazioni.

 

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