giovedì, 21 Novembre, 2024
Economia

“Patto di stabilità, un compromesso. Sul Mes mai parlato di ratifica. Superbonus? Un’allucinazione”

Giorgetti in Commissione. Le opposizioni: Centrodestra schizofrenico. Meloni influenzata rinvia la conferenza stampa di fine anno

Manovra, “niente ipotesi aggiuntive”; Superbonus “necessario uscire da una allucinazione”; Patto stabilità “un compromesso”,
Il Mes? “Mai parlato di approvazione”. Eccolo il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti che risponde agli interrogativi dei parlamentari riuniti nella Commissione bilancio della Camera per il confronto sulla Manovra 2024. La presenza del Ministro era stata sollecitata dalla minoranza sul piede di guerra contro le scelte dell’Esecutivo su Patto di Stabilità e Mes, due temi europei sui quali il Governo Meloni ha puntato i piedi.

Giorgetti: Parlamento sovrano

“Sono contento di partecipare a una seduta molto partecipata dei lavori della commissione Bilancio della Camera”, ha esordito il ministro dell’Economia e delle Finanze, “Sono aperto a rispondere a ogni altro tipo di informazione, anche in riferimento al Mes e alla governance europea, argomenti di grande interesse”. Pronto a rispondere alle domande Giorgetti ha rimarcato il senso della sua presenza.
“Giustamente, il ministro deve dare conto al Parlamento che è organo sovrano”. Accanto a lui in commissione il viceministro Maurizio Leo e i sottosegretari Federico Freni e Lucia Albano.

La difesa della Manovra

Il primo tema affrontato è stato quello della Manovra, che per Giorgetti permetterà all’Italia di salvaguardare la stabilità economica del Paese.
“L’esame della legge di Bilancio del Senato”, ha osservato il ministro che ha illustrato un passaggio tecnico del documento contabile. “ha prodotto una serie di cambiamenti e di emendamenti che – tenuto conto del profilo di spendibilità degli interventi di conto capitale, degli effetti fiscali e contributivi associati alle misure di personale, nonché della contribuzione figurativa legata all’utilizzo del fondo sociale per l’occupazione e formazione – determinano nel complesso un miglioramento di tutti i saldi di finanza pubblica”.
Il ministro ha insistito in particolare sull’equilibrio del Bilancio. “Il
disegno originario della legge di Bilancio, dopo le modifiche apportate dal Senato ha mantenuto intatta sostanzialmente la quadratura e l’impianto della nostra proposta”, ha fatto presente Giorgetti, “ovviamente il Governo lo valuta favorevolmente”.

Patto di stabilità, compromesso

Il ministro ha poi illustrato la posizione del Governo in merito al patto di stabilità. “E’ un compromesso ma la valutazione la faremo fra qualche tempo. Rispetto al vecchio patto abbiamo fatto un passo avanti, anche se rispetto alla proposta della Commissione c’è stato un passo indietro”, ha precisato Giorgetti, “sono state introdotte tantissime clausole, per le richieste di tanti Paesi”.
“Quello che posso dire”, ha osservato Giorgetti, “è che le previsioni!del governo con i documenti programmatici sono coerenti con quello che è previsto dal nuovo Patto di stabilità, non sono previste manovre aggiuntive”. “L’accordo sul patto di stabilità”, ha ricordato il ministro. “è un compromesso, se un compromesso verso il basso o verso l’alto, io ho detto e ribadisco che le valutazione le faremo tra qualche tempo”.

Pnrr e flessibilità, un successo

Il ministro dell’Economia ha voluto poi fare una osservazione in merito al rapporto tra Patto di stabilità e Piano nazionale di ripresa. “Il successo italiano è la possibilità dell’allungamento fino a sette anni per coloro che rispettano il Pnrr. Vuol dire che bisogna rispettare il Pnrr, in tutto questa flessibilità è entrata ed è un grande successo del nostro Paese”. Inoltre dal
ministro è arrivata una precisazione: “Il 2024 non è toccato dalle nuove regole del Patto di stabilità che partiranno dal 2025”.

Superbonus e allucinazioni

Tra i temi della discordia tra Governo e opposizioni quello del taglio del Superbonus.
Il ministro ha ribadito le sue critiche e come: “il 70 per cento di detrazione per le ristrutturazioni visto da fuori dal Paese è tantissimo: dobbiamo uscire da questa allucinazione vissuta in questi anni per cui tutto ci sembra dovuto”. “Anche perché”, ha aggiunto il ministro, “quando fai debito lo paghi e sono miliardi sottratti agli italiani alle famiglie italiane, di spesa per la previdenza”.

Ratifica Mes, mai detto sì

Il ministro sul voto negativo sl Meccanismo economico di stabilità è stato chiaro nel voler sgomberare il campo da alcuni equivoci. In primo luogo per Giorgetti il Mes: “non è la soluzione né la causa del nostro problema, che è il debito che deve essere messo sotto controllo, altrimenti il Paese non ce la fa”. In merito al voto ha puntualizzato:
“prima di tutto io non ho mai detto né in Parlamento, né in Europa, né in nessuna altra sede che l’Italia avrebbe ratificato il Mes. Ho letto cose assurde, assolutamente false e vi prego di prenderne atto”. Il
Ministro ha voluto evidenziare anche il ruolo di responsabilità del Governo che ha preso atto delle incongruenze registrate in Italia. “Dopo quattro rinvii una decisione il Parlamento per serietà avrebbe dovuta prenderla. Il Parlamento sovrano ha votato e ha votato come avevo anticipato in sede europea dove ho sempre detto”, ha ricordato Giorgetti, “che gran parte del Parlamento era contraria e l’esito sarebbe stato inevitabilmente questo”. Per Giorgetti, “dobbiamo concentrarci sul fatto che il debito in particolare quando costa ed è oneroso deve essere tenuto sotto controllo altrimenti il Paese non ce la fa. O ce la fa mantenendo la rendita, come direbbe qualche vecchio marxista, e non premiando chi fa produzione, chi lavora e chi intraprende, che è la missione del Governo”.

Le critiche delle opposizioni

Finita l’audizione del ministro in Commissione i commenti dei parlamentari della minoranza sono stati critici.
“Qui l’unica allucinazione psichedelica, per usare l’immagine del ministro Giorgetti”, hanno commentato i Parlamentari del M5S, “è quella rifilata al Paese dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro stesso. Ad ascoltare la testuali parole del titolare dell’economia, oggi abbiamo avuto la prova provata che per lo stesso Giorgetti ‘il nuovo Patto di stabilità è un passo indietro rispetto alla proposta iniziale della Commissione, perché sono state introdotte tantissime clausole per richieste di diverse paesi’. Basta riascoltarsi l’audizione del ministro, che sarà consegnata a futura memoria. Siamo di fronte a un catastrofico fallimento della strategia negoziale europea del Governo”. Per Luigi Marattin, deputato di Italia Viva, il centro-destra è “schizzofrenico”.

Meloni, conferenza stampa rinviata

Intanto oggi il testo della Manovra sarà alla Camera. Il testo sarà blindato, e si annuncia da parte della maggioranza la bocciatura degli oltre mille emendamenti presentati dalla minoranza. Infine ieri sera a sorpresa si è saputo che, la conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio Giorgia Meloni prevista per oggi è stata rinviata “a data da definirsi”.

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