domenica, 24 Novembre, 2024
Attualità

I vescovi: “profonde preoccupazioni” sul patto migranti dell’Ue

Rischio che l’Ue non riesca a proteggere il diritto di asilo

I vescovi europei hanno dubbi sull’accordo appena siglato dai paesi dell’Unione europea sulla migrazione. Il recente accordo tra il Parlamento e il Consiglio sul nuovo patto migrazione e asilo è visto come una manifestazione della capacità dell’Unione europea di fornire, anche su questioni divisive, nonché il riconoscimento che “la migrazione è una sfida comune per tutta l’Ue, e nessuno Stato membro può essere lasciato solo”. Tuttavia, pur riconoscendo tale sforzo collaborativo, la Comece (Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea) “esprime profonde preoccupazioni circa le potenziali conseguenze di questo accordo.”

No alla paura

“C’è il rischio reale – scrivono i vescovi – che con questo Patto sulla migrazione e l’asilo l’Ue non riesca a proteggere il diritto di asilo e altri diritti umani. L’Unione europea è chiamata ad essere coraggiosa nell’affrontare questa sfida epocale delle persone in movimento che cercano una vita più sicura e migliore per se stessi e per i loro cari.” Inoltre, secondo i Vescovi dell’Unione Europea, “la paura di persone che si presentano con diversi background culturali o religiosi, che possano sfidare il nostro ‘sistema di vita europeo’, così come la paura del populismo e di perdere le elezioni, non possono essere i principi guida delle nostre politiche in materia di asilo e migrazione”. Sottolineano invece che la solidarietà e il rispetto per la dignità di ogni persona devono essere i valori guida di tali politiche. “La vocazione dell’Europa è lavorare per un mondo più giusto e fraterno per tutti, non solo per gli europei.”

Solidarietà e dignità

“Crediamo invece fortemente che la solidarietà e il rispetto della La dignità di ogni persona deve essere il valore guida di tali politiche”, spiegano i vescovi, perché “la vocazione dell’Europa è lavorare per un mondo più giusto e fraterno per tutti, non solo per gli europei.” “In questi giorni”, continua la nota, “festeggeremo il Natale, ricordando la nascita di Gesù, che riconosciamo come l’unigenito Figlio di Dio, il Messia, il Principe della Pace. Fu deposto dalla madre Maria in una mangiatoia, «perché non c’era posto per loro in un albergo» (Lc 2,7). “Alcuni giorni dopo, dovettero scappare in Egitto per sfuggire alla persecuzione di Erode» (Mt 2,13-15). Ecco perché, al di là delle leggi e delle politiche, la Chiesa sarà sempre attiva dalla parte dei più vulnerabili, di quelle persone costrette a trasferirsi lì ricerca di una vita dignitosa.”

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