mercoledì, 15 Gennaio, 2025
Economia

Sì dell’Ue. Pnrr a 194,4 mld. In arrivo 21mld “solo per progetti realizzabili”

Giorgetti: previsto maxi emendamento. Incontro con i sindacati il 28

La crescita avrà il sostegno di 21 miliardi in arrivo da Bruxelles, ma saranno risorse destinate solo a progetti realizzabili. Tra Governo e Parti sociali arriva il Piano nazionale di ripresa che a giudizio del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni permetterà una svolta nella strategia di sviluppo del Paese. Convocate ieri a Palazzo Chigi, al tavolo del confronto le sigle delle Associazioni datoriali, mentre l’incontro con i sindacati è stato rimandato a martedì 28. Per il Governo presenti il sottosegretario alla presidenza Alfredo Mantovano, e diversi ministri, tra cui il titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il vicepremier Matteo Salvini, il ministro della Pa Paolo Zangrillo, il titolare del Mimit Adolfo Urso, il ministro degli affari regionali Raffaele Fitto e il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon.

In arrivo 21 miliardi

Sugli obiettivi della Manovra finanziaria 2024 il premier ha ricordato come dalla rimodulazione del Pnrr arriveranno più 21 miliardi. Somma che a conti fatti rappresenta una “seconda manovra”, e sarà “tutta destinata alla crescita”. Tuttavia ha rimarcato Giorgia Meloni di tratta di fondi che andranno a finanziare progetti realizzabili.

Trattativa Governo e Ue

Entrando nel merito il presidente del Consiglio ha infatti illustrato come il Governo abbia lavorato alla legge di Bilancio con la consapevolezza che parallelamente era in corso la trattativa con la Commissione europea per la revisione del Piano nazionale di ripresa. L’ottica era quella di una “piena complementarità” tra le politiche ordinarie e il Pnrr, nella prospettiva di un’unica strategia di politica economica. Il Pnrr approvato dalla Commissione Europea rappresenta l’aggiornamento del piano pluriennale di investimenti e riforme che l’Italia è chiamata a realizzare entro il 2026. E la Legge di Bilancio 2024 ha lo stesso orizzonte temporale del Piano.

Risorse a debito

“In sostanza, molte delle misure indirizzate alla crescita, alle infrastrutture e al sostegno del tessuto produttivo”, ha spiegato il premier, “sono state contemplate negli interventi riformulati del Pnrr e non nella Legge di Bilancio che è per forza di cose seria, responsabile”. I 122 miliardi di euro del Piano nazionale di ripresa, è stato il ragionamento della premier, sono risorse a debito che il Paese dovrà restituire, risorse che insieme ai 30 miliardi del fondo complementare incidono sui saldi a disposizione della Legge di Bilancio.

Perché le modifiche

Una precisazione sulle modifiche al Pnrr è stata fatta da Giorgia Meloni, le nuove risorse sono, infatti, il frutto della rimodulazione del piano in una ottica di “efficientamento”. Dunque, ha precisato, alcuni progetti “irrealizzabili” o “non ammissibili” sono stati modificati, alcuni progetti in particolare degli enti locali, che rischiavano di non essere realizzati nei tempi saranno finanziati tramite gli altri programmi europei e nazionali invece che con il Pnrr che ha tempistiche molto più stringenti.

Piano che guardi allo sviluppo

“La sostenibilità dell’Italia “, ha concluso il Premier, “richiede di porre la crescita economica e la competitività al centro nel Pnrr e di tutte le manovre finanziarie senza sovrapposizioni, ma assicurando la “massima integrazione” e “coordinamento” a sostegno del progetto di sviluppo dell’Italia.

Giorgetti: ci sarà un maxiemendamento

“Sul decreto anticipi e sulla manovra le questioni principali saranno affrontate attraverso dei maxiemendamenti del Governo”. Ad annunciarlo ieri il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, nel suo intervento al tavolo con le associazioni datoriali sulla manovra. “Per gli anticipi”, ha spiegato, “si tratterà di modifiche ordinamentali, per la legge di bilancio riguarderà gli aspetti di carattere finanziario.
I decreti legislativi della delega fiscale, il decreto anticipi, la legge di bilancio e la revisione del Pnrr integrato dal Repower Eu costituiscono 4 tasselli che si completano e si integrano a vicenda”. “Il nuovo quadro del Pnrr con il Repower”, ha aggiunto il ministro, “avrà interventi aggiuntivi e alcuni finanziamenti con altre voci”.

La quarta rata Pnrr

Il concetto è stato ripreso anche dal ministro per le Politiche europeo e responsabile dell’attuazione del Piano nazionale di ripresa, Raffaele Fitto che ha assicurato che la quarta rara del Pnrr oggi sotto le valutazioni di Bruxelles sarà presto “portata a casa”.

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