Nel corso della messa commemorativa dei defunti tenutasi ieri al Rome War Cemetery di Testaccio (che custodisce le spoglie dei militari appartenenti al Commonwealth caduti a Roma durante la Seconda Guerra Mondiale), il Papa ha avviato una profonda riflessione sulle guerre contemporanee e il prezzo insostenibile che queste impongono alla società umana. Il Pontefice ha sottolineato che nei conflitti non esiste una “vittoria totale” e che dietro ogni battaglia si nasconde una dolorosa sconfitta rappresentata dal costo umano: “Oggi pensando alla memoria dei morti, e avendo la speranza, preghiamo il Signore per la pace, chiediamo che la gente non si uccida più nelle guerre”.
Memoria e speranza
Francesco ha iniziato la sua omelia con parole di dolore e compassione, osservando che non si può fare a meno di pensare alle guerre dei giorni nostri, incluso il triste fatto che molti giovani e adulti perdono la vita nei conflitti in corso in tutto il mondo. Ha evidenziato che questa tragedia non riguarda solo luoghi lontani, ma anche l’Europa, dove la guerra ha causato sofferenze e morte, facendo chiaramente riferimento a quanto sta accadendo in Ucraina. Il Papa ha quindi parlato di memoria e speranza come i due pensieri chiave della giornata. La prima è fondamentale “per onorare coloro che hanno perso la vita nelle guerre e coloro che hanno avuto un impatto positivo sulle nostre vite. In famiglia, tra gli amici… E memoria anche di coloro che non sono riusciti a fare tanto bene, ma sono stati ricevuti nella memoria di Dio, nella misericordia di Dio. È il mistero della grande misericordia del Signore”. La seconda, invece, è una virtù fondamentale che “ci aiuta a guardare avanti, a risolvere problemi e a cercare vie di uscita dalle situazioni difficili. Quella speranza feconda, quella virtù teologale di tutti i giorni, di tutti i momenti: la chiamerò la virtù teologale ‘della cucina’, perché è alla mano e ci viene sempre in aiuto. La speranza che non delude: viviamo in questa tensione fra memoria e speranza”.
Giovani vittime
Concludendo il suo discorso, Francesco ha condiviso le sue emozioni e la sua compassione per i giovani caduti in guerra, sottolineando l’età dei defunti, in gran parte tra i 20 e i 30 anni, e riflettendo sulle vite interrotte e senza futuro. Ha espresso la sua solidarietà verso i genitori e le madri che hanno ricevuto la notizia della morte dei loro figli eroi, sottolineando la drammaticità di tante vite spezzate. Il Papa ha terminato la messa con una preghiera per la pace e la speranza, chiedendo a tutti di mantenere viva la fede nella possibilità di un mondo migliore, senza guerre e con la speranza di un futuro più luminoso.
Curiosità. L’intervista del Pontefice con il direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci, andata in onda mercoledì dalle 20.33, è stata seguita da 4 milioni 588mila spettatori, con uno share del 21,7%.