Secondo quanto riportano i media arabi, le autorità del Cairo hanno proposto di dare vita ad un campo profughi per le persone provenienti da Gaza nella zona di Rafah all’interno della Striscia di Gaza sotto la loro supervisione. Fonti che hanno familiarità con gli sforzi egiziani compiuti per prevenire il deterioramento della situazione nella Striscia di Gaza hanno rivelato che l’Egitto mira ad espandere il suo ruolo attualmente limitato a fornire aiuti umanitari alla popolazione della Striscia di Gaza. Il Paese intende andare verso una chiara visione politica che consenta all’Egitto di affrontare la marea umana sfollata dal nord della Striscia di Gaza nell’ambito geografico della stessa Striscia, secondo quanto riporta oggi il giornale arabo “al Araby al Jadid”.
Una striscia di confine
Ci sarebbe dunque la possibilità di rivedere alcune disposizioni degli accordi di Camp David e di creare una striscia di confine lungo la Striscia di Gaza, ad una profondità di 4-5 chilometri, separando le città di confine israeliane dalla recinzione della Striscia palestinese. I funzionari egiziani hanno offerto la possibilità di allestire campi nella città palestinese di Rafah, 3 chilometri all’interno dei territori palestinesi, in modo che l’Egitto possa supervisionare quei campi e fornire servizi di soccorso urgenti agli sfollati dal nord di Gaza. Inoltre, l’Egitto selezionerà ed esaminerà i casi di feriti e di persone con malattie croniche che necessitano di cure immediate trasferendoli negli ospedali da campo stabiliti sul lato egiziano. Al momento il processo di erogazione degli aiuti a Gaza è legato al processo negoziale guidato dal Qatar riguardo al rilascio dei prigionieri civili. 20 camion di aiuti carichi di forniture mediche sono entrati nel quadro di un accordo che prevedeva il rilascio di 15 civili statunitensi nelle mani di Hamas. L’accordo iniziale prevede l’ingresso di circa 100 camion di aiuti umanitari sui quasi 200 camion in attesa del segnale, in cambio del rilascio dei restanti ostaggi americani.