A Gaza sta finendo l’acqua potabile pulita, aggravando una situazione già catastrofica. Dopo l’attacco terroristico a sorpresa di Hamas contro Israele, il 7 ottobre, che ha ucciso più di 1.400 persone, Israele, per rappresaglia, ha tagliato l’acqua, l’elettricità e il carburante alla Striscia di Gaza. “Se guardiamo alla questione dell’acqua – ha affermato Philippe Lazzarini, Commissario generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione della Palestina – sappiamo tutti che l’acqua è vita. Ora a Gaza sta finendo l’acqua e, quindi, sta finendo la vita”. “Lo sappiamo anche per altri conflitti nel mondo – ha dichiarato il Dottor Adam Levine, capo della medicina d’urgenza globale presso la Alpert Medical School e la School of Public Health della Brown University -. In Africa, nel Medio Oriente o nell’Asia meridionale: le malattie infettive effettivamente uccidono più civili delle bombe o dei proiettili. Questo tipo di malattie rappresenta una preoccupazione particolare per la popolazione di Gaza, una popolazione con un accesso ridotto all’acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari – ha continuato Levine -. Una popolazione che è stata sfollata e si sta rifugiando in condizioni di grande affollamento”. Senza acqua pulita, gli abitanti di Gaza sono costretti a bere o cucinare con acqua contaminata. È probabile che quell’acqua sia piena di batteri che possono portare a violente malattie intestinali, come la dissenteria e il colera. Il Dottor Paul Spiegel, direttore del Johns Hopkins Center for Humanitarian Health ha ricordato che, con il colera, “ci si può disidratare e morire in un periodo di tempo incredibilmente breve”.