“Gli animali selvatici hanno più paura della voce umana che del ruggito dei leoni”. Tale scoperta arriva da uno studio della ‘Western University’ (Canada), pubblicato recentemente sulla rivista scientifica ‘Current Biology’. Per giungere a questa conclusione il team di scienziati ha coinvolto 19 specie di mammiferi, sottoponendole a precisate registrazioni, utilizzando sistemi automatizzati di telecamere e altoparlanti e trasmettendo riproduzioni di voci umane, di ruggiti di leoni e suoni di caccia, come cani e spari.
Lo studio
L’idea degli studiosi era capire come reagivano le specie a suoni “nascosti” nelle pozze d’acqua durante la stagione secca, quando gli animali si abbeveravano. Come sottolineato dal team, gli animali nel Parco nazionale Great Kruger in Sud Africa “fuggivano il 40% più velocemente quando sentivano le voci delle persone che parlavano”. Questa reazione è stata osservata nel 95% delle specie, tra cui giraffe, leopardi, iene, zebre, cinghiali, eccetera. Nella pubblicazione si legge: “Il nostro esperimento prevedeva che gli animali nelle pozze d’acqua sentissero nelle immediate vicinanze, i leoni ringhiare, gli esseri umani che parlano tranquillamente nelle lingue usate localmente, i suoni di caccia o i suoni non predatori (uccelli), tutti trasmessi allo stesso volume (60 dB), seguendo un protocollo ben stabilito”.
Le reazioni ai suoni umani
Nel Parco nazionale sudafricano, durante lo studio, gli animali abbandonavano le pozze molto velocemente dopo aver ascoltato suoni umani. Per il team di scienziati, questa importante reazione era proprio dovuta al sentire le vocalizzazioni umane; mentre, le reazioni degli animali ai suoni di caccia (cani che abbaiano o spari) e ai ruggiti dei leoni, apparivano agli studiosi come reazioni più ‘deboli’. Ciò, faceva intuire agli scienziati la maggiore paura degli esseri umani in tutte le specie. Per gli esperti il correre degli animali e l’abbandonare più prontamente la pozza, avendo udito le voci umane, erano indicativi.
Le conclusioni
“La paura degli esseri umani supera significativamente quella dei leoni nella comunità dei mammiferi della savana”, hanno affermato alla Western University. In un’intervista rilasciata al ‘The Guardian’, il team ha espresso sorpresa non solo per l’entità della risposta della fauna selvatica, ma anche per il numero di specie colpite: “I leoni dovrebbero essere gli animali più spaventosi che ci siano, ma questa ricerca dimostra che l’uomo risulta ancora più terrorizzante per gli animali.” Secondo i ricercatori, questo studio rafforza le idee sollevate anche in altre ricerche, che hanno suggerito che cervi, canguri e cinghiali temono gli esseri umani più di altri predatori. Per il gruppo di scienziati: “Si tratta di una scoperta ‘deprimente’ con notevoli impatti ecologici. La paura degli esseri umani è così diffusa e colpisce ogni animale del nostro pianeta”, hanno concluso gli esperti.