“Transizione giusta è transizione veloce”, “non esiste posto di lavoro su un Pianeta morto”, “stop divario di genere”, sono alcuni slogan che saranno scanditi durante la manifestazione di Roma, sabato promossa dalla Cgil e alla quale aderiscono un centinaio di associazioni. Saranno scritti anche in inglese, francese, spagnolo, arabo, rumeno e punjabi. Ma lo slogan principale, che racchiude il senso dell’iniziativa è “La Via Maestra – Insieme per la Costituzione”.
Lavoro base del patto sociale
Via maestra che, come spiega e interpreta il segretario Maurizio Landini, è quella della Costituzione che indica “il lavoro come base del patto sociale, l’uguaglianza e la promozione dei diritti civili come perno per l’attività delle istituzioni”. Una manifestazione alla quale hanno aderito un centinaio di associazioni e gruppi, “laici e cattolici”, e che ritengono il Governo Meloni responsabile di decisioni che mettono a rischio proprio i principi costituzionali. Un’accusa pesante che Landini ha ribadito presentando il raduno del prossimo 7 ottobre dove, intanto, arrivano anche le defezioni: Luigi Marattin deputato di Italia Viva, ha dichiarato che il partito di Renzi non parteciperà alla manifestazione.
Landini: manifestazione enorme
Landini parla di “manifestazione enorme” e lo si deduce anche dal fatto che “non si trovano pullman e posti in treno”. “Una manifestazione che non è contro qualcuno, ma per cambiare questo Paese”, ha spiegato in televisione dove ha annunciato che oltre a sfilare per la pace, migliaia di persone scenderanno in piazza contro il lavoro precario, per il contrasto alla povertà, per l’aumento dei salari e delle pensioni. E poi per difendere il lavoro pubblico: la sanità, l’istruzione e quindi l’ambiente e lo sviluppo sostenibile. “Temi che sono tutti legati alla Costituzione”. “Il Governo”, osserva Landini, “sta andando in direzione opposta rispetto alle priorità che abbiamo indicato e in più prospetta un cambio degli assetti istituzionali, con l’autonomia differenziata che divide il Paese e attacca l’indipendenza della magistratura, il presidenzialismo e il premierato che mortificano la democrazia e la partecipazione”.
Le polemiche anti Governo
Il sindacato, poi, accusa il Governo di non aver dato seguito alle richieste di trattative sulle piattaforme che riguardano la sicurezza del lavoro, le pensioni e la precarietà. “Hanno fatto il contrario di quanto chiedevamo”; in più, lamenta la Cgil, il Governo oltre alle rappresentanze storiche “continua a convocarci assieme ad altre organizzazioni di dubbia o nessuna rappresentanza per mettere in discussione il ruolo del sindacato confederale”.
Costituzione: “programma politico”
La Costituzione, scrivono gli organizzatori della manifestazione di sabato, è il nostro “programma politico” come diceva Piero Calamandrei. Un “programma politico” per tutte e per tutti: perché quando si parla di pace e ambiente, di lavoro e istruzione, si parla del bene comune, dell’interesse collettivo di tutta una comunità. Previsti due cortei che partiranno alle ore 13.30 da Piazza della Repubblica e da Piazzale dei Partigiani per confluire a Piazza San Giovanni, dove a partire dalle ore 15 si susseguiranno circa quindici interventi dal palco di alcune delle associazioni promotrici. Alle ore 17 circa prenderà la parola il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che chiuderà la manifestazione.