Monitorare con attenzione l’andamento epidemiologico del Covid, per calibrare le eventuali misure di contrasto. Chiarire alcuni aspetti non definiti dall’attuale normativa: quelli inerenti, ad esempio, alla certificazione medica per l’assenza dal lavoro o alle modalità di isolamento dei positivi in ospedale e nelle RSA. Attuare una campagna vaccinale mirata; facilitare l’adesione attiva e consapevole sia alla vaccinazione che alle regole igieniche utili per arginare la diffusione dei contagi, tramite una comunicazione che aumenti l’empowerment dei cittadini. Soprattutto, investire nel Servizio sanitario nazionale: non solo come volano economico e occupazionale, ma perché avere un SSN in buona salute è condizione necessaria per allentare le restrizioni, anche in caso di recrudescenze, e per far fronte a eventuali nuove emergenze.
Covid, emergenza superata
Sono questi i punti essenziali toccati dal Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, ascoltato in audizione alle Commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia della Camera dei Deputati. Sotto i riflettori, il DL 105/2023, che ha, tra le altre cose, abolito gli obblighi di isolamento dei positivi al Covid e di autosorveglianza dei contatti, e che deve ora essere convertito in legge. “L’attuale quadro epidemiologico – ha spiegato Anelli – unito alla disponibilità di vaccini e di farmaci, non rende al momento necessario l’obbligo dell’isolamento. Concordiamo con il Ministro della Salute, Schillaci, sul fatto che questa sia nella sostanza una norma di buon senso che ha fatto venire meno le ultime restrizioni legate a un’emergenza sanitaria oramai superata.”
Quattro miliardi per la Sanità
Ma, secondo il presidente Fnomceo, prima di ogni altra misura, va rafforzato il nostro Servizio sanitario nazionale, per metterlo in grado di resistere a eventuali nuove emergenze. “Un intervento sul Servizio Sanitario Nazionale determinerebbe sicuramente un aumento dell’occupazione e uno sviluppo economico necessario in questo momento al Paese.” Sostenendo la proposta del Ministro Schillaci, “noi pensiamo che quattro miliardi per la sanità siano un obiettivo perseguibile. Quattro miliardi per adeguare e avviare il sostegno a quelle professioni sanitarie che rendono possibile l’esigibilità del diritto alla salute, per consentire ai medici di non fuggire dal Servizio Sanitario Nazionale.” Mettere la sanità tra le priorità di una manovra economica, secondo Fnomceo, “è un cambio di passo importante”. Significa che “il Presidente Meloni e il Governo da lei guidato hanno a cuore il Servizio sanitario nazionale e vogliono garantire a tutti i cittadini una sanità pubblica efficace ed efficiente, secondo i principi costituzionali.” Un segno di integrazione tra pubblico e privato e non atti di sostituzione, dicono i medici, e condividono con il ministro Schillaci che lo sforzo maggiore va fatto verso il potenziamento dell’attrattiva del Servizio sanitario nazionale nei confronti di medici e professionisti. Strada principale, tra l’altro, “per ridurre le liste d’attesa.”
45 anni del SSN
Per quantificare il valore anche economico del Sistema Sanitario Nazionale, in occasione dei 45 anni dalla sua istituzione, la Fnomceo organizza, il 23 e 24 ottobre a Roma, un Convegno ad hoc. “Sarà una grande festa – spiega ancora Anelli – ma sarà anche l’occasione di valutare lo stato di salute del nostro SSN, metterne in luce criticità e punti di forza, misurarne il valore economico e sociale e stimare la percezione che ne hanno gli italiani”.