venerdì, 20 Settembre, 2024
Esteri

L’Alabama ricorda i due ragazzi neri ‘dimenticati’ che morirono il giorno dell’attentato alla chiesa di Birmingham nel 1963

Johnny Robinson e Virgilio Ware. Al di fuori di Birmingham, in Alabama, questi nomi sono stati in gran parte dimenticati nei decenni successivi alla loro morte avvenuta il 15 settembre 1963, il giorno in cui quattro ragazze nere (le quattordicenni Addie Mae Collins, Cynthia Wesley, Carol Robertson e l’undicenne Denise McNair) furono uccise nell’attentato alla chiesa battista della Sedicesima Strada. Morirono a causa dell’ordigno che il Ku Klux Klan fece scoppiare nella chiesa. Nella rivolta che seguì, un agente di polizia bianco uccise Robinson e un adolescente bianco uccise Ware. “In tutto questo tempo le quattro bambine hanno ottenuto tutti i riconoscimenti – ha detto James Ware, il fratello maggiore di Virgil, al Birmingham News nel 2013 -. Si sono dimenticate dei due ragazzini”.

Le vittime

Robinson, di sedici anni, e Ware, di tredici, furono le uniche due persone a morire in seguito all’attacco. Il primo venne ucciso dall’ufficiale Jack Parker mentre lanciava sassi a un gruppo di bianchi su di un’auto con bandiera confederata che lo insultava gettandogli addosso spazzatura. Parker non venne perseguito. Ware, invece, non sapeva dell’attentato alla chiesa mentre guidava sul manubrio della bicicletta di suo fratello James. Ware e i suoi fratelli avevano visitato un deposito di rottami per trovare una bicicletta. Sulla strada di casa, un gruppo di ragazzi bianchi li aveva avvistati, apparentemente scambiandoli per altri ragazzi neri accusati di aver lanciato un mattone contro un adolescente bianco. Uno dei ragazzi bianchi, Michael Farley, consegnò una pistola al suo amico Larry Sims e gli disse di sparare un colpo per “spaventare” i ragazzi neri. Sims chiuse gli occhi e sparò. Ware venne colpito al petto e al viso. Sims venne condannato per omicidio colposo di secondo grado mentre Farley si dichiarò colpevole della stessa accusa. Il giudice sospese la pena, concedendo loro due anni di libertà vigilata.

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