venerdì, 18 Ottobre, 2024
Attualità

Nomadi digitali in cerca di formazione permanente

Intervista a Luca Cresi Ferrari, co-founder di Marketers

 

L’ E-learning è la nuova frontiera del lavoro di domani come nasce la vostra realtà?
Marketers è nata, nel 2015, dalla community che si era formata intorno al blog di Dario Vignali (aperto nel 2013), tuttora uno dei più letti in Italia su business e marketing digitale. In quel periodo lavorare con il computer senza limiti di spazio e tempo sembrava ancora un’utopia, ma ci siamo resi conto che i numeri mostrati dal blog erano persone che desideravano andare alla ricerca di carriere non ordinarie e vivere vite che meritino d’essere vissute. Abbiamo iniziato allora creando degli eventi per far incontrare tra di loro queste persone, per poi capire che quello che stavano cercando erano delle competenze che molto spesso nei percorsi tradizionali mancavano e mancano. Oggi siamo un gruppo di sei aziende, tra cui agenzie di marketing e branding, e la nostra formazione nasce dall’esperienza sul campo con grandi clienti e progetti come Yoga Academy, Arya di Giulia Calcaterra, Nicola Triglione e tanti altri.

Le coordinate Spazio/tempo/luogo di come immaginiamo il lavoro stanno cambiando si può imputare al solo effetto del covid e c’è anche altro?
Sicuramente il covid ha accelerato un processo che era già in atto da più tempo. Noi siamo un’azienda full remote da quando siamo nati, una scelta dettata dalla voglia di vivere la nostra vita come meglio crediamo. Siamo molto affezionati all’idea dei ‘nuovi ricchi’ presentata da Tim Ferris, secondo cui la ricchezza non si misura in soldi, ma in tempo. Questa idea ha iniziato a radicarsi molto prima della pandemia, a cui però si può dare il merito di aver dato una scossa profonda a un bisogno latente in molte persone.

Progettualità e produttività sono scollegate dal vecchio modo di concepire il lavoro. Cosa cambia oggi?
Purtroppo non sta cambiando molto, infatti nella maggior parte delle aziende si parla tanto di “smart working”, quando in realtà propongono solo “home working”. C’è una grande differenza: il lavoro davvero smart è per obiettivi, mentre qui si costringono i dipendenti a lavorare da casa con gli stessi metodi del lavoro in azienda. In Marketers ci impegniamo affinché le persone possano gestire il proprio tempo come meglio credono, avendo ben chiare le mete da raggiungere. Ciascuno è libero di lavorare quando e dove vuole, a patto di arrivare al traguardo nei tempi stabiliti. Non è una modalità per tutti, ovviamente, è molto difficile da impostare e si basa sulla responsabilità personale di ciascun elemento dell’azienda.

Cosa si intende oggi per “nomadismo digitale”?
Il nomadismo digitale esiste da tempi non sospetti. Dal 2010 infatti il digitale ha dato la possibilità a molte persone di poter lavorare in giro per il mondo semplicemente portando con sé il proprio computer. Oggi la concezione di nomade sta cambiando poiché sempre più aziende si sono rese conto che i propri dipendenti possono essere nomadi digitali e vivere dove vogliono, senza che questo intacchi il loro lavoro all’interno dell’azienda. Ora diventare nomadi non è più solo appannaggio dei freelance, ma anche dei lavoratori dipendenti.

A Rimini 12 e 13 ottobre si riunirà il mondo della digitalizzazione. Voi sarete tra i principali protagonisti. Quale messaggio volete lanciare? 
Quello che intendiamo fare è accelerare la rivoluzione digitale. Lo facciamo attraverso la nostra agenzia, la nostra formazione e il nostro evento: il Marketers World. La nostra più grande missione è aiutare quante più persone a trovare il proprio equilibrio tra la volontà di creare profitto e il bisogno di vivere una vita che meriti di essere vissuta.

Come cambierà l’offerta formativa di tutte le strutture cui siamo abituati università scuole corsi di formazione e master e scuole di specializzazione?
Nel nuovo mercato digitale ciascuno deve essere responsabile della propria formazione. È impensabile restare ancorato al vecchio modello dello “studio per vent’anni e poi basta”. L’innovazione è ormai esponenziale e l’offerta formativa fatica a stare al passo con tutte le nuove evoluzioni. Un libro di testo non fa in tempo ad essere stampato, che le sue nozioni sono già datate. Questo rende quindi difficile la formazione più classica, dove bisognerebbe continuare ad aggiornare metodi e contenuti in linea sulle ultime frontiere. Tutto ciò porterà sicuramente ad un’evoluzione dove sarà sì importante la formazione, dove la laurea diventerà un punto di inizio e non di arrivo e dovrà essere affiancata da costanti percorsi di aggiornamento.

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Redazione

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