Ieri gli americani hanno ripensato all’orrore e all’eredità dell’11 settembre, riunendosi presso memoriali, caserme dei vigili del fuoco, municipi e altrove per celebrare il 22° anniversario del più mortale attacco terroristico sul suolo americano. Le commemorazioni principali si sono tenute nei luoghi dove ci furono gli attacchi (al World Trade Center di New York, al Pentagono e a Shanksville) e poi in Pennsylvania, fino all’Alaska. Il presidente Joe Biden ha tenuto una cerimonia in una base militare ad Anchorage. Gli attacchi aerei dirottati causarono quasi 3.000 vittime e rimodellarono la politica estera americana e le paure interne. “Quel giorno eravamo un Paese, una nazione, un popolo, proprio come dovrebbe essere. Questa era la sensazione – ha detto Eddie Ferguson, il Capo dei vigili del fuoco nella contea di Goochland in Virginia -. Tutti si sono uniti e hanno fatto quello che potevano fare con l’obiettivo di aiutare”. Altre comunità in tutto il Paese hanno reso omaggio al triste anniversario con momenti di silenzio, rintocchi di campane e veglie di preghiera. A Columbus, nell’Indiana, gli operatori dei servizi di emergenza sanitaria hanno trasmesso un messaggio commemorativo alla polizia, ai vigili del fuoco e alle radio dei servizi di emergenza sanitaria in tutta la città di 50.000 abitanti, dove si è tenuta anche una cerimonia commemorativa pubblica.