Il candidato presidenziale repubblicano Vivek Ramaswamy ha dichiarato che fosse stato per lui non avrebbe certificato i risultati delle elezioni presidenziali del 2020. Per il candidato, l’allora Vicepresidente Mike Pence avrebbe perso una “opportunità storica” per avviare i cambiamenti il 6 gennaio 2021. Assente Donald Trump al primo dibattito presidenziale repubblicano, Ramaswamy, un imprenditore strettamente allineato con l’ex Presidente, è salito al centro della scena. Ha lanciato e ricevuto il maggior numero di attacchi durante il dibattito, cogliendo l’opportunità di passare dalla relativa oscurità a una considerazione nazionale notevole.
Occasione persa
“Avrei fatto in modo molto diverso – ha affermato Ramaswamy alla domanda se Pence avesse fatto la cosa giusta il 6 gennaio certificando i risultati delle elezioni -. Penso sia stata un’occasione storica persa dal Vicepresidente, ovvero quella di riunire questo Paese. Avrei detto che era il momento per un vero consenso nazionale composto da due elementi necessari per una democrazia funzionante in America – ha continuato -. Il primo sono elezioni sicure, il secondo è un trasferimento pacifico del potere. Quando queste cose il 6 gennaio sono entrate in conflitto. Perciò la non certificazione dei isultati sarebbe stata un’opportunità. Abbiamo bisogno di schede elettorali cartacee e abbiamo bisogno di un documento d’identità rilasciato dal governo che corrisponda alla scheda dell’elettore – ha concluso Ramaswamy -. E se riusciamo a raggiungere questo obiettivo, allora avremo ottenuto la vittoria e non dovremmo avere ulteriori lamentele sull’integrità elettorale”.