Stando ai dati pubblicati dall’Inps in merito all’Osservatorio sul precariato, il 2023 è un anno ‘foriero’ di buone notizie in merito alle nuove posizioni lavorative. In pratica, da gennaio a maggio sono state quasi 810mila le nuove posizioni di lavoro, saldo finale tra assunzioni private (3.408.000) e cessazioni (2.598.000). In calo, nello specifico, le assunzioni dei contratti in somministrazione (-9%), a tempo indeterminato (-5%) e di apprendistato (-4%). Per gli altri contratti si registra un aumento: tempo determinato +2%, lavoro intermittente +4%, stagionali +5%. Le trasformazioni da tempo determinato fino a maggio 2023 sono risultate 340.000, ancora in aumento rispetto allo stesso periodo del 2022 (+10%). Invece le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo risultano in costante flessione (-19%), riflettendo ovviamente la contrazione delle assunzioni registrata nel 2020. Le cessazioni nei primi quattro mesi del 2023, come visto, sono state 2.598.000, in lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-3%). Hanno contribuito a questo risultato i contratti a tempo indeterminato (-9%), i contratti in apprendistato (-6%), i contratti in somministrazione (-8%). In aumento invece risultano le cessazioni di contratti a tempo determinato (+1%), contratti stagionali (+3%) e di lavoro intermittente (+5%).
Saldo annualizzato
478mila posizioni di lavoro in più è il dato che viene fuori in merito al saldo annualizzato (la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) relativo a maggio 2023. Fatti i conti, un numero molto positivo diviso tra contratti a tempo indeterminato (+385.000) e l’insieme di altre tipologie contrattuali (dettagliatamente: +30.000 per gli intermittenti, +28.000 per gli apprendisti, +21.000 per gli stagionali, +18.000 per i rapporti a tempo determinato e -4.000 i somministrati).
Contratti di prestazione occasionale
Sono stati invece 17mila i lavoratori impiegati con Contratti di prestazione occasionale nel mese di maggio, il che significa un aumento del 9% rispetto allo stesso mese del 2022. Da segnalare che l’importo medio mensile (lordo) della remunerazione effettiva è stata pari a 250 euro. I lavoratori pagati con i titoli del Libretto famiglia (Lf), sempre a maggio, risultano circa 12mila, in diminuzione del 4% rispetto a maggio 2022; l’ammontare medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 192 euro.