Dopo il Colosseo di Roma ‘preso di mira’ dai turisti-graffitari, un nuovo atto vandalico scuote il mondo dell’arte. Nella notte a Firenze sono state imbrattate con della vernice spray nera le colonne del Corridoio Vasariano, il percorso sopraelevato (voluto dalla famiglia Medici e creata da Giorgio Vasari) che collega Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti passando per gli Uffizi e sopra il Ponte Vecchio. Nello specifico, sulle sette colonne che danno sull’Arno sono state incise lettere dell’alfabeto e simboli (che alla fine hanno formato la sigla ʼDKS1860ʼ) mentre tanti scarabocchi sono presenti su una colonna interna. Un risveglio choccante per la città e per il sindaco Dario Nardella che promette indagini approfondite per trovare i responsabili di questo nuovo affronto alle bellezze del Paese. Il primo cittadino parla di un vergognoso gesto vandalico: “Abbiamo avvisato la Soprintendenza e abbiamo parlato con la direzione degli Uffizi che ringraziamo perché ci hanno assicurato che interverranno tempestivamente per la rimozione e la pulizia. Chi danneggia il patrimonio culturale commette un reato gravissimo”.
Il Ministero parte civile
Su tutte le furie il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano: “I responsabili vanno immediatamente individuati e sanzionati. Occorre che costoro capiscano che anche un piccolo graffio sarà dʼora in poi perseguito”. Promette poi la linea dura per i vandali dellʼarte, ricordando che si sta promuovendo una norma che punta a far pagare ai responsabili di questi gesti gli ingenti costi degli interventi di ripristino: “Il ddl varato dal governo è già stato approvato in Senato, dopo la pausa estiva contiamo di arrivare al via libera definitivo con l’ok della Camera. La novità è nel fatto che la sanzione pecuniaria verrà comminata dai prefetti. Saranno sanzioni rapidissime. Quelle penali, invece, restano riservate all’autonoma valutazione della magistratura. Il Ministero, intanto, si sta costituendo parte civile in vari processi contro gli eco-vandali”.
Richiesta di carcere
Rammaricato, e non poco, il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, che condanna senza mezzi termini l’imbrattamento: “Chiaramente non si tratta del ghiribizzo di un ubriaco, ma di un atto premeditato, e ricordo che per casi di questo genere negli Stati Uniti è previsto il carcere fino a cinque anni. Basta con le punizioni simboliche e con attenuanti fantasiose. Qui ci vuole il pugno duro della legge”, la sua richiesta.
A marzo l’attacco a Palazzo Vecchio
Da ricordare che lo scorso 20 marzo sempre a Firenze ci fu un episodio alquanto increscioso, quando due attivisti di ‘Ultima generazione’ imbrattarono Palazzo Vecchio prima di essere ‘placcati’ proprio dal Sindaco Nardella presente nei pressi di un altro simbolo della città gigliata.
fonte foto Facebook Dario Nardella