Il prezzo della benzina, in autostrada, continua a salire nella versione self service. I dati aggiornati oggi dal Ministero delle Imprese e del made in Italy lo dicono chiaramente: il costo medio è di 2,019 euro al litro rispetto al 2,015 del 14 agosto. Ma per Assoutenti su molte tratte la verde in modalità servito sfiora i 2,5 euro al litro. Un tema, questo del caro-benzina, molto sentito da tutta la popolazione. La domanda dʼobbligo è la seguente: si riuscirà a trovare una soluzione? Di certo negli ultimi tre mesi un litro di benzina è rincarato in media di 13,2 centesimi, il gasolio costa 17,7 centesimi in più. In soldoni, questo significa che un pieno di verde costa 6,6 euro in più rispetto a maggio, quasi 9 euro in più un pieno di gasolio. Insomma, lʼaumento è rilevante e per Assoutenti chi ci guadagna sono le casse statali che “stanno guadagnando miliardi di euro attraverso Iva e accise”. Il Presidente Furio Truzzi chiede al governo di intervenire con effetto immediato, “sfruttando gli extra profitti incamerati negli ultimi mesi grazie alle tasse sui carburanti per un deciso taglio delle accise che pesano su benzina e gasolio. È necessario poi capire cosa avvenga nei vari passaggi di filiera dei carburanti per accertare come possano i listini schizzare alle stelle anche quando, come in questi giorni, il prezzo del petrolio scende”.
Denuncia al Mef
Sul caro-carburanti duro attacco anche da parte del Codacons nei confronti delle autorità preposte al controllo. L’associazione ha inviato una denuncia nei confronti del Ministero dellʼEconomia e delle Finanze per appropriazione indebita e speculazione da aggiotaggio, con diffida a congelare i 2,2 miliardi di euro di accise incamerati solo nellʼultima settimana. “Dopo il sedicesimo aumento di seguito del costo dei carburanti, che lʼesecutivo a quanto pare non giudica allarmante, considerandolo al netto delle accise, è davvero incredibile assistere alla scena di un governo che si prende meriti che non esistono e arriva a fare i conti senza le accise, nel goffo tentativo di convincere i cittadini che la situazione è sotto controllo”, lo sfogo del Codacons.
La soluzione
Una soluzione per ridurre il prezzo della benzina la butta sul tavolo Federcontribuenti, secondo la quale il costo potrebbe essere abbassato di 20 centesimi al litro senza nessuna conseguenza negativa sulle casse dello Stato. È giusto che i cittadini sappiano” – spiega il Presidente Marco Paccagnella – “che il 55% del costo del litro di benzina è costituito da tasse; su due euro di costo al litro della benzina verde il totale delle accise arriva a 98 centesimi, a cui viene applicata una imposta sul valore aggiunto di 20 centesimi. Praticamente una tassa sulle tasse. La materia prima costa solo per 60 centesimi sul prezzo finale che viene completato da 22 centesimi dei costi di distribuzione del carburante dalle petroliere al benzinaio. Gli esercenti delle stazioni di servizio sono l’anello debole della catena. A loro, se tutto va bene vanno solo 4 centesimi al litro”.