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Dimmi a che ora mangi la sera… e ti dirò quanto pesi

mercoledì, 16 Agosto 2023
1 minuto di lettura

Uno studio recentemente presentato al congresso nazionale della Società italiana di nutrizione umana, tenutosi a Firenze, ha messo in luce come il cronotipo, ovvero le preferenze individuali di sonno e veglia durante il giorno, possa influenzare le abitudini alimentari e il rischio cardiometabolico. La ricerca, condotta da Sofia Lotti e dal suo team presso l’Università di Firenze, ha coinvolto un campione di 51 persone sovrappeso e obese, reclutate presso l’unità di nutrizione clinica dell’Aou Careggi di Firenze nel periodo tra marzo e aprile 2023.

Il campione era composto per il 71% da donne e per il 29% da uomini, con un’età media di 50,3 anni. Dai risultati dello studio è emerso che il 26% dei partecipanti ha un cronotipo serotino, preferendo restare sveglio fino a tardi e risultando più attivo nella seconda parte della giornata, mentre il 74% è di tipo mattutino, svegliandosi presto la mattina e presentando una maggiore attività nella prima parte della giornata. Analizzando le abitudini alimentari dei partecipanti si è osservato che i soggetti con cronotipo serotino consumano un maggior numero di calorie giornaliere rispetto ai mattutini e la distribuzione calorica dei pasti differisce a seconda delle preferenze circadiane, con i serotini che seguono una dieta significativamente più ricca di carboidrati e grassi. Questo è dovuto principalmente al loro più elevato consumo di bevande zuccherate, cibi fast food e dolci.

I risultati dello studio hanno anche evidenziato che i soggetti con cronotipo serotino tendono a consumare i pasti a orari tardivi, con una qualità dietetica inferiore e un maggiore apporto di calorie totali giornaliere, grassi e carboidrati. Inoltre, i partecipanti serotini hanno riportato livelli ematici più bassi di acido folico e vitamina B12 rispetto ai mattutini. Nonostante non siano emerse differenze significative per quanto riguarda la composizione corporea tra i diversi cronotipi, i risultati dello studio suggeriscono che i soggetti “nottambuli” presentano peggiori abitudini alimentari rispetto a quelli mattutini. Questo può avere implicazioni significative per la salute cardiometabolica, considerando che una dieta ricca di grassi, carboidrati e zuccheri è associata a un aumento del rischio di obesità, diabete e malattie cardiovascolari. È importante sottolineare che lo studio si è concentrato esclusivamente su un campione di persone sovrappeso e obese e i risultati potrebbero non essere generalizzabili a tutta la popolazione. Tuttavia, fornisce una base interessante per ulteriori ricerche sull’interazione tra il cronotipo e le abitudini alimentari e potrebbe essere utile per sviluppare strategie di intervento personalizzate per la gestione del peso e la promozione di una dieta equilibrata.

Cristina Calzecchi Onesti

Cristina Calzecchi Onesti

Giornalista ed esperta di comunicazione aziendale. Dopo esperienze in tutta la comunicazione, dagli uffici stampa alle Relazioni esterne, ai Rapporti istituzionali, per quasi dieci è stata assistente parlamentare, portavoce e spin doctor alla Camera e al Senato. Da sempre si occupa di politica, sociale, diritti civili e ambiente.

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