giovedì, 19 Dicembre, 2024
Società

Papa Francesco: dire basta alla tratta criminale dei migranti

Il Pontefice: abusi, interverrò con determinazione

“Il Mediterraneo è il cimitero più grande del Nord Africa. Sono preoccupato per lo sfruttamento criminale dei migranti”. Tra gli argomenti di dialogo con i giornalisti, durante il viaggio in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù che da Lisbona lo riconduce a Roma, Papa Francesco esprime quella che è la sua più grande preoccupazione. Il Pontefice afferma che Mediterranea Save Humans sta lavorando per riscattare i migranti nel deserto della Libia e della Tunisia.

Il dramma dell’immigrazione

Nel mese di settembre si terrà a Marsiglia l’incontro sul Mediterraneo con i vescovi e ef esponenti politici, per riflettere sul dramma dei migranti. “In Europa lo sfruttamento dei migranti”, afferma Francesco, “non desta preoccupazione, qui c’è una cultura diversa, siamo più colti e preparati. Per questo motivo non andrò in Francia, ho scelto Marsiglia. È nei lager del Nord Africa che bisogna intervenire”. Continua il Santo Padre: “Per conoscere a fondo il dramma dei migranti prima dell’imbarco, mi sono affidato alla lettura di un libretto”, intitolato Hermanito, “scritto da un migrante che per venire dalla Guinea in Spagna ha trascorso tre anni di torture e schiavitù”.

Intervenire contro gli abusi

“La situazione è molto grave. Sugli abusi chiedo tolleranza zero”, sottolinea Papa Francesco che parla degli abusi sui minori. Solo in Portogallo, quasi 5mila bambini sono state vittime negli ultimi decenni. “Con molto riservo, ho ricevuto un gruppo di persone che sono state abusate. Abbiamo dialogato su questa peste tremenda. Il 42% degli abusi avviene nelle famiglie o nei quartieri. Dallo scandalo di Boston la Chiesa ha preso coscienza che la situazione va affrontata di petto”. Continua Papa Francesco: “La riunione dei presidenti delle Conferenze Episcopali tenutasi due anni e mezzo fa, ha fornito le statistiche ufficiali sugli abusi. Ed è grave, la situazione è molto grave”.

Omelie brevi per i giovani

Tra le domande rivolte al Papa, durante il viaggio in aereo di ritorno, si chiede perché ha tagliato discorsi e omelie durante la Gmg al parque Tejo di Lisbona. Il Santo Padre risponde: “I giovani non hanno molta attenzione. Le omelie alle volte sono una tortura e la gente si distrae”. Di qui l’esortazione: “La Chiesa deve convertirsi al più presto all’omelia: breve, chiara e affettuosa”.

Depressione e suicidi

“Ho pregato molto a Fatima per la pace. Ho pregato la Madonna. E ho pregato per la pace. Senza fare pubblicità”. Papa Francesco sollecita il mondo intero alla preghiera per la pace. Il Pontefice non dimentica poi di citare l’aumento dei suicidi tra i giovani: “I numeri sono allarmanti, anche se i media informano poco. A Lisbona ho approfittato per dialogare con i giovani”. Conclude il Santo Padre: “Tanti giovani angosciati, depressi, ma non solo psicologicamente … poi in alcuni Paesi che sono molto esigenti nell’università, i giovani che non riescono a ottenere la laurea o a trovare lavoro si suicidano, perché provano una vergogna molto grande. Non dico che sia una cosa di tutti i giorni, ma è un problema su cui intervenire”.

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