domenica, 22 Dicembre, 2024
Ambiente

Clima. Mattarella e i presidenti dei Paesi del Mediterraneo: “Basta compromessi è imperativo agire”

Accorato appello del Presidente Mattarella condiviso da altri cinque capi di stato per arrestare gli effetti della crisi climatica. Il Presidente della Repubblica ha ospitato al Quirinale altri cinque presidenti del “Gruppo Arraiolos” e sottoscritto un documento congiunto per rimarcare che essi “si impegnano a sostenere pienamente le iniziative di azione congiunta e fanno appello all’Unione Europea, agli altri paesi del Mediterraneo e alla comunità internazionale affinché mantengano questo tema in cima alla loro agenda politica”. Gli effetti del cambiamento climatico, si legge nella lettera, “sono visibili soprattutto nella nostra regione, il Mediterraneo, che è gravemente colpita e a rischio immediato non soltanto di scarsità di acqua ed elettricità, ma anche di inondazioni, diffuse ondate di calore, incendi e desertificazione. I fenomeni naturali estremi stanno distruggendo l’ecosistema e minacciando la nostra vita quotidiana, il nostro stile di vita”.

Clima emergenza esplosiva

I sei presidenti hanno sottolineato che “la crisi climatica è arrivata e ha raggiunto dimensioni esplosive”, tanto che si parla, ormai, di “stato di emergenza climatica.” Ricordano che anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, non più tardi di qualche giorno fa, ha definito la crisi attuale uno stato di “ebollizione globale”. “È dovere di tutti noi agire in questa direzione e adottare politiche concrete volte a questo sforzo. Sensibilizzare l’opinione pubblica,educare e ispirare in tutti l’etica della responsabilità ambientale. Non solo per il presente, ma anche per il futuro dei nostri figli e delle generazioni che verranno”, concludono i presidenti.
“Non c’è più tempo da perdere” ed è finito anche il tempo “per scendere a compromessi per ragioni politiche o economiche.”
Sergio Mattarella (Italia), Zoran Milanović (Croazia), Katerina Sakellaropoulou (Grecia), George Vella (Malta), Marcelo Rebelo de Sousa (Portogallo) e Nataša Pirc Musar (Slovenia), ritengono che, ormai, “è imperativo agire e prendere iniziative urgenti ed efficaci”, e non solo per il presente.

I cinque capi di Stato

Il Gruppo Arriolos è un forum multinazionale dei Capi di Stato di alcuni stati membri dell’Unione Europea, escluso stati con monarchie costituzionale o semi presidenziali. Il nome deriva dalla cittadina portoghese di Arraiolos dove si svolse il primo incontro, nel 2003. E proprio il Presidente portoghese, Marcelo Rebelo de Sousa, il giorno prima dell’incontro al Quirinale, ha instituito il “Consiglio per l’Azione per il Clima” prevista, in Portogallo, dalla “Legge Fondamentale sul Clima” del dicembre 2021.

L’impegno del Governo

Sul fronte politico il ministro dell’Ambiente, Pichetto Fratin, a margine della presentazione alla Camera del Parco Solare di Tor Bella Monaca a Roma, conferma  l’impegno del Governo sul clima dice che “la presenza in eccesso di Co2 è provata. L’impegno per la decarbonizzazione, che va anche oltre le discussioni in ambito europeo, è quello di ridurre le emissioni ed arrivare al 2050 alla neutralità carbonica. Questo è l’impegno sottoscritto dal Presidente Meloni”.

Ambiente, le proposte dei partiti

A commentare l’appello firmato dai sei presidenti sono intervenuti i parlamentari delle opposizioni: per Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli e Peppe De Cristofaro: “il governo agisca – hanno detto –. Serve subito una legge e quanto il Presidente Mattarella ha sollecitato oggi, noi lo stiamo sollecitando da tempo.” I deputati e i senatori delle ccommissioni Ambiente di Camera e Senato del gruppo 5Stelle, riferendosi al Governo e a molti commentatori e opinionisti, e rivolgendosi direttamente a Mattarella, sottolineano: “abbiamo a che fare con i negazionisti che non vedono quella climatica come un’emergenza e che considerano ideologica la battaglia di cui ritiene si debba agire subito.”

Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione, si augura che l’appello “non resti inascoltato” perché “serve l’impegno di tutti per fronteggiare questa crisi climatica” oltre i colori politici. E in quanto all’Italia, ha esortato, “faccia la sua parte, a partire da una legge nazionale sul clima”. Mentre il vice presidente della camera Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia, non ha affatto negato il cambiamento negato: “Le alterazioni climatiche ci sono”, osserva, “e noi dobbiamo contrastare il negazionismo.” “Nostro compito solenne”, aggiunge, “è quello di contrastare i danni all’atmosfera e non credere alle fandonie che dicono che qualsiasi cosa venga messa in campo contro l’effetto serra sia inutile”.

Il sondaggio: italiani pessimisti

Secondo un’analisi dell’Istituto Noto Sondaggi risulterebbe che gli italiani sono pessimisti sul futuro delle condizioni climatiche. Il 71% dichiara di essere anche convinto che la situazione peggiorerà. Più preoccupati i giovani (79%) mentre il pessimismo scende al 65% tra gli adulti e al 60% tra gli anziani. Dall’altra parte, il 18% degli italiani nega che sia in atto un cambiamento climatico.

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