3.159 morti sulle strade italiane, il che significa una media di 8,6 vittime al giorno. Un dato che non può che lasciare sbigottiti e fa capire come c’è ancora tanto da fare per arginare questo vero e proprio dramma. Sono dati, questi, relativi agli incidenti avvenuti nel 2022 che sono in aumento del 9,9% rispetto al 2021 dove però tra gennaio e luglio erano ancora in vigore misure per la limitazione del traffico e degli spostamenti per il contenimento del Covid. I numeri, comunicati dall’Istat, fanno davvero paura: un anno fa si sono contati 223.475 feriti (+9,2%) e qualcosa come 165.889 incidenti stradali (452 al giorno). Andando nel dettaglio, gli occupanti delle autovetture deceduti sono stati 1.375 (166 invece di chi era alla guida di autocarri, i motociclisti 781, i ciclomotoristi 70. Hanno perso la vita inoltre 485 pedoni. Si contano vittime anche per chi ha utilizzato biciclette classiche ed elettriche: 205, un dato in calo rispetto ai 220 del 2021. In aumento invece gli incidenti che hanno visto coinvolti i monopattini elettrici: sono stati 2.929 i sinistri (2.101 l’anno prima) con 16 morti (9 più un pedone l’anno precedente).
Maledetta distrazione
Quali sono stati i comportamenti errati che hanno portato a questa vera e propria ecatombe? La distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata: i tre gruppi costituiscono complessivamente il 38,1% dei casi (82.857). Dal punto di vista delle sanzioni, è sempre la guida troppa veloce che rappresenta il 38,7% del totale. Diminuiscono le sanzioni per mancato uso delle cinture di sicurezza, dei sistemi di ritenuta per bambini e per mancato uso del casco. Rimane elevato il numero di sanzioni per uso improprio di dispositivi in auto e aumentano le sanzioni per guida sotto effetto di alcool e droghe.
Obiettivo dimezzamento delle vittime
Il numero di morti per 100mila abitanti risulta più elevato della media nazionale (5,4) in ben 14 regioni, da 8,5 della Basilicata, 8,1 della Valle d’Aosta e 7,0 dell’Emilia Romagna a 5,7 di Umbria e Piemonte. Tuttavia, in linea con la strategia per la sicurezza stradale che pone come obiettivo il dimezzamento delle vittime entro il 2030, il tasso di mortalità è sceso più della media nazionale in Molise, Sicilia, Abruzzo, Campania, Lombardia, Calabria, Liguria.