venerdì, 24 Gennaio, 2025
Cultura

Premio Letterario “Maria Costa” 2023. Menzione di merito per il poeta milazzese Vincenzo Cali’

Il Premio Letterario Internazionale “Maria Costa”, è stato organizzato dall’Associazione Culturale per l’Identità Siciliana di Acireale, presieduta dal Prof. Giacomo Trovato, in seno al “Sikula Book Festival”, che annualmente promuove un Premio Letterario Internazionale, dedicandolo ogni volta ad una figura che si è contraddistinta nel territorio siciliano attraverso il suo impegno letterario promovendo la cultura e la lingua siciliana.

Per l’anno 2022-2023, l’Organizzazione del Premio ha voluto dedicare e far conoscere la figura di Maria Costa, “A puitissa dû Strittu” (La poetessa dello Stretto), nelle sue poesie in dialetto messinese ha narrato miti, luoghi e personaggi della sua città, eventi della memoria collettiva della città dello Stretto, Messina, distrutta dal terremoto del 1908, nel 2006 il suo nome è stato iscritto nel registro dei «Tesori Umani Viventi».

L’iniziativa che ha visto la presenza di poeti provenienti da ogni parte d’Italia, si è svolta a Messina, il 10 Giugno scorso, in un pomeriggio assolato e una location di tutto rispetto: il lido “La Spiaggetta”.

Rosario La Greca di Brolo (Messina), è il vincitore del Premio con la poesia in lingua spagnola “La Madonnina del puerto”, della Sezione B: Poesia in vernacolo o in lingua straniera a tematica “Il mare”. La sezione ha visto tra suoi i protagonisti anche la lirica di una delle voci poetiche italiane più originali, quella del milazzese Vincenzo Cali’ intitolata “U cantu dill’abbundanza”che ha ricevuto una Menzione di Merito. La lirica in dialetto vernacolare celebra i colori della Sicilia e la figura di Maria Costa, la quale come Cali’, è stata per lo più autodidatta e ha cantato le arcane atmosfere del Mediterraneo rievocando gli antichi miti, leggende, usi, costumi e personaggi dello Stretto di Messina come dimostra anche la poesia premiata, tra mito, tradizione e tributo:

 

U cantu dill’abbundanza

Mari mari,

lazzu n’ta lu cori,

curri lu ventu a pilu di mari

e ratta tuttu lu specchio di culuri,

n’ta lu strittu s’incantunu l’occhi pi’lu suli,

ma è chiu’forti lu ciauru di sali.

Li spadari vannu e venunu,

di sangu si tinci l’azzurru chiu’ fundu,

lu pisci spicchìa e pi’scaramanzia

lu signu cu la cruci di Diu.

O Maria libirati la varca mia,

matri di li me ossa,

in fundu alla panza la fedi non passa,

na’preghiera pi’l’abbundanza

e tutti li venti cantanu l’amuri pi’la Santa,

ca’porta a sustanza.

Mari mari,

cantu pi’li me occhi,

lu cunfortu pi’li sciagurati,

a risacca sciuscia e calma

ca lu sonnu t’accumpagna,

lu turmentu va’e s’ammagghia,

ma lu sangu è chiù salatu

pi’lu mari d’intra a carni.

Canta Canta,

puru la vara s’incanta

e parti lu cantu d’illabbundanza,

Viva Maria, Viva Maria…

 

La poesia rappresenta per Cali’ il vero modo di mettere a nudo l’“io complesso”, quasi con analisi critica. Vincitore del premio “M. T. Bignelli” per la poesia d’amore (XXI Edizione del Concorso Nazionale “Garcia Lorca” 2010/2011), ha pubblicato in diverse antologie poetiche: Il Federiciano in diverse edizioni (Aletti Editore), ultima nel 2016 e Luoghi di Parole, “Premio Tindari- Patti Agenda Poetica 2010”. Nel 2011 nasce la sua prima raccolta intitolata Vincikalos, seguita da Intro nel 2013 recensita sulla rivista Orizzonti, che rappresenta un nuovo ritratto del suo personale cammino, entrambe edite da Aletti Editore. A seguire pubblica nell’antologia poetica Mario Luzi 2012 e Scrivi col Cuore, Poeti Italiani – III Edizione, Granelli di Parole – III e IV Edizione, Lettere d’amore – III Edizione, Unione Mondiale dei Poeti – I Edizione e Vento a Tindari – II Edizione per la Casa Editrice Kimerik. Nel 2018, in concomitanza con l’evento d’arte e poesia “Angeli a Calatagèron”, nasce la sua nuova creazione intitolata MediterrAnima, come percorso evocativo delle tradizioni siciliane e a suggellare l’evento riuscitissimo nella cittadina di Caltagirone. Il nuovo libro riceve oltre centocinquanta articoli su svariati blog e testate giornalistiche italiane importanti, vincendo nel 2019 il trofeo 1° posto del premio “ASAS – sezione B1”, patrocinato dall’Università di Messina.

Nel 2020 Cali’ omaggia l’artista metafisica Laura Villani con la poesia REM e nel 2021 scrive la poesia Profluvi, tradotta in due lingue, tributo alle opere del pittore internazionale neorealista Santiago Ribeiro, cooperando alla realizzazione di un video per il progetto mondiale “New Surrealism Now” e il progetto ottiene un grande successo, con oltre trecento articoli sui giornali di tutto il mondo e centomila visualizzazione sul web.

Nel 2022 con la favola intitolata ” Mumbi e Formichella” dona il suo contributo al progetto “Le favole degli agrumi”, libro la cui parte del ricavato andrà in beneficienza alla Onlus C. D’Agostino. Nel luglio 2022, con cinque poesie omaggia l’Ucraina e gli ucraini, pubblicate sul magazine dona il suo contributo alla causa sposando le iniziative Italia for Ucraina, magazine dedicato agli aiuti che vengono attivati verso l’emergenza Ucraina, dell’assocazione No Profit di Ariaperta online, la poesia può sembrare impotente ma quella vera, può essere letale come uno sparo, una bomba, una fucilata, chi scrive non lo fa per ambire ad uno status di salvatore, ma come Vincenzo Calí, per trascendere se stesso, esiliandosi dall’agonismo poetico e dalla fama.

Nell’Agosto 2022 riceve una Menzione Speciale alla quarta edizione del Premio Letterario Teseo, per la poesia “Voce di mare” ,racconta di un mare negato alla vista, durante il primo lockdown del covid-19 e del rapporto unico con questo elemento.

Presidente del concorso letterario “Floripotema parole in corsa”, insieme al presidente della pro loco San Filippo del Mela, promuove l’evento nel tentativo di rivalutare il territorio del punto di vista artistico/letterario e non solo.

Diventa poeta accreditato Wikipoesia con il conferimento di Cavaliere dell’ordine di Dante Alighieri.

Un CV ricco dunque quello di Vincenzo Cali’, poeta libero e umile che ama contemplare la realtà, accettandola per come è, profondamente legato alle sue radici in modo poco folkloristico a differenza di molti altri scrittori che celebrano la Sicilia stereotipata.

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