Il presidente della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, Dario Costantini, a seguito del convegno “Artigiani imprenditori protagonisti della transizione ecologica” promosso dalla stessa, ha evidenziato: “Gli obiettivi della transizione green e della messa in sicurezza del territorio non sono raggiungibili senza un pieno e costante coinvolgimento delle imprese artigiane”. Tale congresso è stato il pretesto per rilanciare la proposta di CNA per stimolare l’installazione di piccoli impianti fotovoltaici sfruttando i capannoni delle imprese attraverso un credito d’imposta pari al 50% dell’investimento. A riguardo, Costantini ha difatti spiegato: “Oltre a essere protagoniste del Made in Italy, le imprese artigiane rappresentano ‘l’ossatura manutentiva’ del Paese, uno dei pilastri della transizione ecologica e la modernizzazione e messa in sicurezza dell’Italia, da infrastrutture obsolete a un patrimonio immobiliare vecchio e inefficiente, dalla tutela idro-geologica alla cura del territorio. È necessario pertanto favorire il grande sforzo che stanno realizzando le piccole imprese per adeguarsi al profondo cambiamento, attraverso semplificazioni burocratiche, incentivi fiscali e supporti formativi”. Secondo CNA con una spesa di 2,5 miliardi in tre anni si possono coinvolgere 200mila piccole imprese, installare 8.700 MW di nuova potenza riducendo i consumi di gas di 1 miliardo di mc l’anno e soprattutto si possono abbattere le bollette del 60%. Inoltre, la Confederazione stima che più di 600mila imprese, in larga prevalenza artigiane (con oltre 2 milioni di occupati), sono impegnate a diverso titolo nella “manutenzione” a partire dal settore delle costruzioni per proseguire con attività di servizio come riparazione veicoli, fabbri, elettricisti, idraulici, manutentori del verde e della nautica, tinto-lavanderie, restauro artistico; nell’elenco vanno inseriti anche settori tipici della manifattura italiana come il comparto del mobile, la filiera agroalimentare e il settore della moda che oltre a mostrare una particolare attenzione alla sostenibilità contribuisce ad estendere la vita dei prodotti attraverso l’attività di riuso. Un’indagine realizzata da Cna mostra che il 71,3% delle microimprese e l’80,5% delle piccole imprese si sentono pienamente coinvolte nelle grandi trasformazioni e nel processo di transizione. Per CNA la transizione deve essere una opportunità e non un ostacolo. A tal proposito, nel convegno è emerso che: “Per far questo è necessario che gli obiettivi e i target intermedi fissati dall’Europa devono essere realistici e concreti attraverso norme coerenti con le caratteristiche dei vari sistemi economici nazionali. Sono necessari un’adeguata programmazione, norme semplici e chiare per favorire la partecipazione delle imprese alla sostenibilità. Per accompagnare il sistema delle imprese in questa trasformazione servono sostegni agli investimenti anche attraverso misure di fiscalità di vantaggio, misurazione e valorizzazione delle performance di sostenibilità. Diffondere modelli di simbiosi industriale, avviare un grande piano di rigenerazione urbana”.