Mantiene la presidenza da ben 25 anni, avendo ottenuto la prima “investitura” nel lontano 1995, il Presidente Nazionale Mario Serpillo.
Questo l’esito finale dell’XI Congresso Nazionale dell’Unione Coltivatori Italiani, svoltosi il 4 e 5 Febbraio, appena trascorsi, presso il Bettoja Hotel Mediterraneo a Roma.
Dunque, una leadership da guinness dei primati: i 72 Delegati al Congresso, giunti da tutta Italia, hanno espresso fiducia ed apprezzamento nei confronti dell’uomo che, più di tutti, si è speso per loro, sempre assumendosi la responsabilità di scelte coraggiose.
La passione, la difesa della identità e la lungimiranza hanno, dunque, consolidato un primato personale e professionale a prova di bomba.
Nella sua lunga ed applaudita relazione, il presidente ha ringraziato il vice-Presidente Francesco Leone e tutti i componenti del Comitato Esecutivo.
Con la chiarezza espositiva di sempre, Serpillo ha riannodato i fili degli ultimi quattro anni, rievocando le difficoltà, ma anche la capacità dell’Organizzazione di difendere la propria autonomia ed identità.
“Siamo un’organizzazione portatrice di istanze sane ed attuali – ha affermato Serpillo – lanciata verso la modernizzazione in maniera convincente, con effetti benefici e ricaduta sulla collettività. Lo dimostra anche l’attenzione che poniamo alle nostre radici culturali ed agropastorali. Il coinvolgimento ufficiale nella Transumanza, progetto di cui siamo fieramente partner e che lo scorso 12 dicembre è stato riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, ci ha consentito di riscoprire la vita e le attività che i nostri antenati praticavano sugli antichi tratturi, dando loro dimensione internazionale”.
L’Unione Coltivatori Italiani è un Sindacato in forte crescita su tutti i servizi, non solo numericamente ma soprattutto per la rappresentatività territoriale; è riconosciuta dalla Pubblica amministrazione come Associazione di categoria rappresentativa del mondo agricolo ed è inserita nell’elenco dei portatori di interesse del Mipaaf.
L’Uci guarda al futuro e in quest’ottica, in collaborazione con Eurispes ed Universitas Mercatorum, ha costituito l’Osservatorio permanente su “Cibi, Produzioni, Territori”, con il fine di valorizzare le grandi tradizioni e il patrimonio di civiltà del nostro Paese redigendo un Libro Bianco e 4 Position Paper sui temi del paesaggio, educazione alimentare, accesso al credito e consumi alimentari. Innumerevoli sono i progetti di respiro internazionale anticipati dal Presidente Serpillo nel Documento Politico.
Solo qualche esempio: nell’immediato futuro c’è il rilancio della Confederazione per il Mediterraneo, finalizzata a riportare in auge la Dieta Mediterranea ed il Made in Italy; la creazione di una rete di Filiere nobili (olio, vino, grano duro, ortofrutta, pesca) coinvolgendo Paesi trans-frontalieri come Marocco, Tunisia, Francia e Spagna.
Tra gli obiettivi a medio termine la creazione di un network per la ricerca ed il contrasto alle patologie animali e vegetali che stanno investendo i Paesi di grandi tradizioni (xylella, cimice asiatica, blue tongue, brucellosi, ecc.) e un impegno forte nel campo dell’istruzione e della cultura perché “un Sindacato moderno deve trasmettere contenuti valoriali elevati, che producano cultura e che si proiettino nel presente e nel futuro”.
Ma non finisce qui, perché il Presidente pensa “ad una solida piattaforma progettuale” che porti l’Uci a valicare gli attuali confini territoriali e partecipare ai Tavoli tecnici di Bruxelles.
“Nutro la seria convinzione – conclude Serpillo – che la società di oggi abbia ancora bisogno di una rappresentanza sana come la nostra, di un patto sociale che tenga conto delle specificità dei tempi che viviamo. L’Uci attuale crede nella centralità della figura dell’uomo, come recita il nostro Statuto, per riconoscere al mondo rurale l’importanza che gli dobbiamo, ma anche per essere motore del cambiamento”.
Su queste basi solide l’Uci si appresta ad affrontare le sfide che ha davanti con fiducia, ottimismo e tanti Progetti!