I toni e gli argomenti usati da Pd e 5S a proposito del controllo concomitante della Corte dei Conti segnano un’escalation pericolosa nei rapporti con il Governo. Pd e 5S continuano a considerare l’attuale maggioranza un’espressione non della volontà popolare ma un incidente di percorso della nostra democrazia, un errore commesso dai cittadini che hanno votato per un’alleanza che può solo commettere errori e che vuole mettere in discussione conquiste della nostra civiltà democratica.
Una visione che sfiora il manicheismo.
Un conto è criticare il contenuto dell’emendamento di Palazzo Chigi, ritenendo che il controllo in corso d’opera acceleri e non ritardi i lavori, un altro è tingere di allarme rosso questa vicenda come se fosse rivelatrice di una strategia ostile alla magistratura tale da mettere in dubbio la separazione dei poteri.
Schlein e Conte farebbero bene a misurare le parole e a non trasformare una legittima divergenza di vedute in una sorta di guerra di religione contro la maggioranza. Una guerra che non fa bene a nessuno e che rischia di penalizzare soprattutto i due partiti che fanno a gara a chi la spara più grossa.
Se davvero togliere il controllo concomitante alla Corte dei Conti fosse il segnale di un attentato alla magistratura non si capisce perché autorevoli giuristi ed ex membri della corte Costituzionale siano d’accordo con la maggioranza. Davvero si può pensare che Cassese, Mirabelli, Coraggio e altri siano degli sprovveduti che non si accorgono delle presunte manovre occulte contro i magistrati che si nascondo nelle scelte del Governo? E che dire di Renzi e Calenda che sono d’accordo con la scelta del Governo? Anche loro sarebbero complici di una strategia che punta ad una deriva autoritaria?
Schlein e Conte hanno tutto il diritto di fare opposizione dura ma non possono anteporre pregiudizi ad un’analisi concreta dei comportamenti della maggioranza. Ugo La Malfa diceva che si governa anche dall’opposizione. Ma se l’opposizione è preconcetta e pregiudiziale non solo non si governa ma si priva la maggioranza dei necessari stimoli a riflettere sui propri comportamenti ed errori. Le guerre di religione non fanno bene. Gridare sempre al lupo al lupo, se poi i lupi non si vedono, fa perdere credibilità a chi straparla.