Il Memorial Day dovrebbe essere dedicato al lutto dei membri caduti della nazione. Oggi è diventata una giornata all’insegna degli sconti e dello shopping. Nel fine settimana antecedente la festa oltre 42 milioni di americani hanno viaggiato per 80 chilometri o più, con un numero di viaggiatori aerei che ha raggiunto il massimo dall’era della pandemia. Per Manuel Castañeda Jr., 58 anni, la giornata sarà all’insegna del ricordo nella propria citta, Durand nell’Illinois, fuori Rockford. Ha perso suo padre, un marine statunitense che ha prestato servizio in Vietnam, in un incidente in California mentre addestrava altri marines nel 1966. “Il Memorial Day è molto personale – ha affermato Castañeda, che ha anche prestato servizio nei Marines e nella Guardia Nazionale dell’Esercito – Non sono solo le specialità. Non è solo il barbecue”. Non giudica coloro che trascorrono le vacanze in modo diverso: “Come posso aspettarmi che capiscano la profondità di ciò che provo –ha affermato – quando non hanno vissuto niente del genere?”. Il Memorial Day è un giorno di riflessione e ricordo di coloro morti mentre prestavano servizio nell’esercito degli Stati Uniti. La festa è osservata dal National Moment of Remembrance, che incoraggia tutti gli americani a fermarsi alle 15.00 per un momento di silenzio. La festa ha origine dalla guerra civile americana, che ha ucciso più di 600.000 membri, sia dell’Unione che della Confederazione, tra il 1861 e il 1865. C’è poca polemica sull’osservanza nazionale di quella che allora si chiamava Festa della Decorazione. Accadde il 30 maggio 1868, dopo che un’organizzazione di veterani dell’Unione chiese di decorare le tombe di guerra con fiori. La pratica era già diffusa a livello locale. Waterloo, New York, iniziò un’osservanza formale il 5 maggio 1866 e in seguito fu proclamata il luogo di nascita della festa. Eppure Boalsburg, in Pennsylvania, ha fatto risalire la sua prima osservanza all’ottobre 1864, secondo la Library of Congress. E le donne in alcuni stati confederati decoravano le tombe prima della fine della guerra. Ma David Blight, un professore di storia di Yale, indica l’origine della festa il primo maggio 1865, quando ben 10.000 persone, molte delle quali di colore, tennero una parata, ascoltarono discorsi e dedicarono le tombe dei morti dell’Unione a Charleston, nella Carolina del Sud. Un totale di 267 soldati dell’Unione erano morti in una prigione confederata e furono sepolti in una fossa comune. Dopo la guerra, i membri delle chiese di colore li seppellirono in tombe individuali. Molte persone, da tempo, lamentato l’allontanamento della festa dal suo significato originario. Già nel 1869 il New York Times scriveva che la festa poteva diventare “sacrilega” e non più “sacra” se si concentrava maggiormente su sfarzo, cene e oratoria. Nel 1871, l’abolizionista Frederick Douglass temeva che gli americani stessero dimenticando l’impeto della Guerra Civile, ovvero la schiavitù, quando tenne un discorso per il Giorno della Decorazione al Cimitero Nazionale di Arlington. Per Ben Railton, professore di studi inglesi e americani alla Fitchburg State University nel Massachusetts, le sue preoccupazioni erano fondate. Anche se circa 180.000 uomini di colore hanno prestato servizio nell’esercito dell’Unione, la festa in molte comunità sarebbe essenzialmente diventata il “White Memorial Day”, specialmente dopo l’ascesa del Jim Crow South. Nel 1880, si diceva che l’allora presidente Grover Cleveland fosse andato a pescare. Un episodio stigmatizzato dal popolo. La forza del Memorial Day è leggermente diminuita con l’aggiunta del Giorno dell’Armistizio, che ha segnato la fine della prima guerra mondiale l’11 novembre 1918. Il Giorno dell’Armistizio è diventato una festa nazionale nel 1938 ed è stato ribattezzato Giorno dei Veterani nel 1954. Un atto del Congresso ha cambiato il Memorial Day da ogni 30 maggio all’ultimo lunedì di maggio nel 1971. La creazione del fine settimana di tre giorni ha riconosciuto che il Memorial Day era stato a lungo trasformato da un ricordo dei morti ad una giornata di svago.
