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VOLODIMYR ZELENSKY PRESIDENTE UCRAINA GIORGIA MELONI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

“Serve pace giusta non mediazione con Putin”

Zelensky da Mattarella, Meloni e Francesco
domenica, 14 Maggio 2023
1 minuto di lettura

L’aria di Roma porta ottimismo nelle parole del presidente ucraino. Zelensky intravvede un Putin sempre più indebolito anche in Russia e ipotizza che dopo la controffensiva di Kiev lo zar sarà costretto dai suoi a farsi da parte. Solo allora, par di capire, Zelensky sarà disponibile ad una vera e propria trattava di pace con un nuovo capo del Cremlino. In questo scenario il leader ucraino confida che la Cina rispetterà l’impegno a non fornire aiuti militari alla Russia. E dubita che Putin possa ricorrere all’atomica: “Il giorno dopo sarebbe morto e lui invece vuole vivere”.

Dopo aver incassato la conferma del pieno sostegno di Mattarella e di Meloni, Zelensky ha illustrato al Papa qual è la pace che Kiev si aspetta anche dall’iniziativa riservata del Vaticano. E ha spiegato, in un incontro con i giornalisti, che non è possibile mediare con Putin, visto che il capo del Cremlino non ha alcuna intenzione di rinunciare alle sue mire espansionistiche sull’Ucraina. “Rispetto Sua Santità, ma non abbiamo bisogno di mediatori tra Ucraina e il suo aggressore”

Zelensky è convinto che Putin sia più isolato che mai non solo fuori dalla Russia ma anche nel suo Paese e nella stessa cerchia dei suoi fedelissimi. Ed è questo, forse, l’elemento nuovo che consente a Zelensky di sentirsi più forte alla viglia di una controffensiva per la quale l’Ucraina si è preparata da mesi, con addestramenti e dotazioni di armi da parte dell’Occidente senza precedenti.

“Con la nostra controffensiva respingeremo i russi e indeboliremo il sostegno interno per Putin, il quale cercherà altri passi. In parallelo organizziamo il vertice per sviluppare il nostro piano di pace, con il numero maggiore di interlocutori internazionali”, ha detto Zelensky – “Quando saremo al confine con la Crimea, il suo sostegno all’interno della Russia diminuirà. Le persone che lo circondano presseranno su di lui per fagli cercare una via d’uscita. E manca poco”.

Dunque Kiev è convinta che ci sarà un cambio al vertice del Cremlino e che questo passaggio segnerà l’inizio di una vera trattativa di pace, impossibile con Putin.

“Non credo che Putin userà l’arma nucleare, -ha detto Zelensky- ma nessuno sa cosa pensa, Ma se la usasse il giorno dopo sarebbe morto. E lui che tiene lontane le persone negli incontri sembra uno che faccia di tutto per voler vivere”.

Dal 22 Febbraio 2022 Zelensky è riuscito a creare una coalizione di forze intorno al suo Paese impensabile e ha mostrato come le democrazie quando vogliono possono respingere le aggressioni dei regimi autocratici. Una lezione che passerà alla storia e sarà un monito anche per il futuro.

Giuseppe Mazzei

Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore

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