La nuova rotta verso il “Piano Mattei” per l’Africa fa planare il premier Giorgia Meloni ad Addis Abeba, dove ieri pomeriggio è stata accolta dal Primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali.
“L’Etiopia è un paese la cui stabilità è fondamentale”, ha esordito il presidente del Consiglio dopo l’arrivo ad Addis Abeba, “Paese con il quale l’Italia vanta storiche relazioni che io intendo rafforzare ulteriormente”. La Premier ha poi fatto riferimento al summit in programma in autunno, dicendo che sarà l’occasione giusto per “presentare il Piano Mattei”.
Piano Mattei e Corno d’Africa
Inizia così la missione di due giorni in Etiopia del presidente del Consiglio per concretizzare il progetto di cooperazione che è alla base del Piano dell’Italia per i migranti, gli interscambiabili commerciali e culturali e, soprattutto, mettere a punto il dossier “stabilità” in una area inquieta come il Corno d’Africa.
Secondo fonti italiane, dopo anni di distacco, l’Italia punta a recuperare il terreno perduto nel Corno. Regione posta in posizione geografica di importanza strategica per la sicurezza non solo dei Paesi vicini, ma anche europei. Un’area che è incrocio di rotte commerciali, ma anche vulnerabile alla concorrenza politica e militare.
Sistema di cooperazione
Così la missione italiana si carica di impegni e aspettative. Diversi e di rilievo gli incontri previsti nell’agenda di Giorgia Meloni, in particolare i colloqui nella trilaterale Italia-Etiopia-Somalia. Tra gli argomenti il sostegno al processo di pace e aiuti umanitari. La creazione di un sistema di cooperazione per lo sviluppo dell’industria e delle infrastrutture e gestione dei migranti. Il viaggio si inquadra in quel “Piano Mattei” di sostegno allo sviluppo “non predatorio” ai Paesi africani che è il nuovo centro della politica estera del Governo.
Colloqui su migranti e aiuti
Ieri il presidente del Consiglio ha svolto incontri bilaterali con il premier Abiy Ahmed e il presidente della Commissione africana, Moussa Faki Mahamat. Presenti anche l’ambasciatore d’Italia, Agostino Palese, e il viceministro agli Esteri, Edmondo Cirielli. La prima giornata si è conclusa con una cena in onore per il premier e la delegazione italiana.
Rafforzare la sicurezza
Oggi Giorgia Meloni parteciperà a un incontro dedicato alla regione del Corno d’Africa. Un colloquio, quest’ultimo, che dovrebbe vedere la partecipazione anche del presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud e che, secondo fonti diplomatiche mira a stipulare un accordo tripartito per rafforzare la pace e la sicurezza della Somalia. Da ricordare che resta prioritaria per l’interesse nazionale italiano la “stabilità e integrità” dell’Etiopia, che ospita 823mila rifugiati e 4,2 milioni di sfollati. Questioni annunciate durante la visita effettuata dal primo ministro Abiy Ahmed a Roma lo scorso 6 febbraio. In quella occasione tra l’altro, furono firmati una serie di accordi di cooperazione per un totale di 140 milioni di euro.
Prima leader occidentale
Giorgia Meloni, sottolineano fonti italiane, è la prima leader di un governo occidentale a venire in Etiopia dopo la fine delle ostilità in Tigray. E il primo messaggio è stato di supporto al processo di pace che Addis Abeba porta avanti, non senza tensioni.
A quella della premier seguirà anche una missione imprenditoriale – come promesso nel bilaterale a Roma – proprio per sostenere l’Etiopia nel programma di riforme e di trasformazione economica, mettendo a disposizione, spiegano dall’esecutivo, la competenza delle imprese italiane e favorendo il re-impegno nei fori competenti. Rafforzamento delle relazioni bilaterali e un segno concreto dei legami storici e solidi tra i due Paesi, sottolineano fonti italiane, sono tra i principali obiettivi della missione cui seguirà, tra gli impegni dell’Italia per il Corno d’Africa, la co-presidenza insieme alle Nazioni Unite della conferenza dei donatori a New York, il 24 maggio.
L’impegno dell’Italia
L’Etiopia è uno degli 11 Stati africani prioritari per la Cooperazione italiana e uno dei maggiori beneficiari dell’Aiuto Pubblico allo Sviluppo. Sono in corso nel Paese oltre 60 iniziative di sviluppo per un valore complessivo di circa 265 milioni di euro. Il rafforzamento del dialogo e la stabilità e integrità dell’Etiopia rappresentano una priorità per l’interesse italiano anche in chiave di contenimento di fenomeni migratori illegali e il traffico di esseri umani.
La gestione dei flussi
Oltre alla cooperazione bilaterale, al centro dei colloqui con il primo ministro etiope ci sarà la gestione dei migranti in un Paese che è già destinatario del decreto flussi di fine 2022 e che rappresenta uno snodo per i flussi che attraversano le frontiere orientali verso il Sudan fino alla Libia, e di lì verso l’Italia.
Il “Mediterraneo allargato”
Da rimarcare l’impegno dell’Italia nel cosiddetto “Mediterraneo allargato” – in cui si può in qualche modo includere la regione del Corno d’Africa – deve affrontare la crescente concorrenza di Paesi come Cina, Russia, India e Turchia. Il cosiddetto nuovo “grande gioco” dell’Africa che si dipana tra queste potenze nel Corno d’Africa. Da parte sua, l’Italia ha la possibilità di influenzare le relazioni con i suoi partner africani attraverso la cooperazione e il trasferimento di know-how su tecnologia, approvvigionamento energetico e infrastrutture. Infine prima di fare rientro a Roma il premier farà un passaggio all’istituto onnicomprensivo Galileo Galilei di Addis Abeba, la più grande scuola italiana all’estero con circa 900 iscritti.