sabato, 22 Febbraio, 2025
Politica

Question time: contraddittorio Meloni-Schlein

Il question time di oggi sul salario minimo ha dato luogo ad un acceso dibattimento tra le due prime donne della politica, Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Due leader che per alcuni versi presentano nel percorso politico delle similitudini: Giorgia Meloni prima Presidente del Consiglio a Palazzo Chigi, Elly Schlein prima Segretaria del Partito Democratico a conquistare il Nazareno tradizionalmente maschilista.

Alle 16.00 la Segretaria del Pd ha esordito con una battuta ad effetto: “il salario minimo alle lavoratrici povere è, come dice lei, uno specchietto per le allodole, vada a dirlo alle lavoratrici sfruttate. Signora presidente c’è un dramma di questo paese di cui non sentiamo parlare mai. È la precarietà del lavoro povero. Più di tre milioni di lavoratrici e lavoratori poveri anche se lavorano. Occorre fissare per legge un salario minimo perché sotto una certa soglia non si può chiamare lavoro, ma sfruttamento”.

La Premier è rimasta impassibile e ha ribattuto, alzando il livello del confronto sull’ampliamento della contrattazione, :“è chi ha governato finora che ha reso più poveri i lavoratori italiani, questo governo deve fare quello che può per invertire la rotta; già nei primi mesi, pur con risorse limitate, ha dato segnali in questo senso, procedendo verso l’obiettivo che si è posto: aumentare il salario dei lavoratori  garantendo retribuzioni dignitose, adeguate al lavoro svolto e al contesto socioeconomico Il salario minimo legale non è però la soluzione in un contesto come quello italiano caratterizzato da elevata copertura della contrattazione collettiva e con elevato tasso di lavoro irregolare, per cui ritengo, con un approccio pragmatico, che esso possa diventare non un parametro aggiuntivo delle tutele dei lavoratori bensì un parametro sostitutivo. Un parametro di questo tipo rischierebbe di creare per molti lavoratori condizioni peggiori di quelle che hanno oggi e per paradosso fare un favore alle grandi concentrazioni economiche che rivedrebbero al ribasso i diritti dei lavoratori. Credo che sia molto più efficace estendere la contrattazione collettiva anche nei settori nei quali non è prevista, tagliare le tasse sul lavoro in quanto la tassazione sul lavoro è troppo alta per le imprese che devono assumere; questo è il modello efficace che intendiamo percorrere”. Alle parole del premier hanno fatto seguito una standing ovation e un lungo applauso dai banchi della maggioranza. 

Come di consueto nelle interrogazioni parlamentari all’interrogante spetta la replica così Elly Schlein ha obiettato con un certo fervore: “le vorrei ricordare che adesso c’è lei al governo e io sono all’opposizione, non è più il tempo di dare le responsabilità ad altri, ma di dare le risposte. In cinque mesi avete dato prova di incapacità, approssimazione e insensibilità. Prima con il decreto rave, poi con la guerra alle ONG, ora con i figli delle coppie omogenitoriali. La vostra propaganda sta sfumando”.

Sembrerebbe avviarsi un duro confronto fra maggioranza e opposizione dopo questo primo incontro alquanto acceso fra Meloni e Schlein. 

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