sabato, 23 Novembre, 2024
Economia

Tim. Bombardieri (Uil) e Ugliarolo (Uilcom): no alla svendita. La Rete è un patrimonio. Il Governo ci convochi

Un giudizio “assolutamente critico” sulle opzioni presentate per il futuro del Gruppo Tim. Lo sottolineano il Segretario generale Uil Pierpaolo Bombardieri e Salvo Ugliarolo, Segretario generale Uilcom. “Siamo fortemente preoccupati del modo in cui si sta gestendo il dossier sulla Rete”, evidenziano i due leader sindacali, “anche alla luce delle offerte arrivate per acquisire la Netco da parte di Fondi Internazionali”,

Usate risorse dei risparmiatori

Il Gruppo Tim è davanti a più offerte per il controllo della Rete da parte di Fondi stranieri che sono pronti a investire, e come fanno presente Bombardieri e Ugliarolo, “pur di prendere un asset importante come quello dell’infrastruttura di Tim ed una partecipazione in Sparkle” “Tutto ciò con la complicità di Cassa Depositi Prestiti che”, accusano gli esponenti della Uil, “utilizzando le risorse dei risparmiatori, si affida al Fondo Macquarie per spezzare l’ex monopolista e condannare pesantemente il destino di migliaia di lavoratori a una grossa incertezza sul loro futuro occupazionale”.

Operazioni senza garanzie

Da mesi attendiamo un vero confronto con le istituzioni e con Palazzo Chigi, mentre osservano Bombardieri e Ugliarolo, “Si continua a leggere di operazioni per noi puramente finanziarie, ma non si conosce nulla sul
destino delle persone che lavorano nel Gruppo”. “Abbiamo rappresentato la nostra contrarietà ad operazioni di “spezzatino”, ribadendo a più riprese l’invito al governo a valutare altre opzioni che diano le giuste garanzie allo sviluppo della infrastruttura di rete”, ribadiscono i due esponenti sindacali, “a una connessione per il nostro Paese, ma allo stesso tempo alla difesa dei perimetri occupazionali delle persone che ci lavorano”.

Appello al Premier

Le risposte invece non ci sono state. “Purtroppo, stiamo assistendo, ad oggi, a operazioni che guardano solamente a regalare a fondi stranieri i pochi “gioielli” del paese”, puntualizza la Uil, “Una scelta che vede strizzare l’occhio, da parte della politica italiana, alle lobby, ai consulenti super pagati, a sistemi di potere che vogliono mettere le mani su una infrastruttura importante con obiettivi sicuramente diversi da quelli che vogliono far credere. Invitiamo il Premier Meloni a convocare il Sindacato e ad ascoltare le nostre preoccupazioni e la nostra visione sul destino di Tim e su ciò che da scelte sbagliate potrebbe scaturire per la tenuta occupazionale”.

Non svendere il patrimonio

Per il segretario generale Uil Pierpaolo Bombardieri e Salvo Ugliarolo, Segretario generale Uilcom, bisogna attuare una svolta ora che è possibile. “L’italia ha bisogno di una Rete che sia funzionale alle aspettative di un Paese come il nostro ma, allo stesso tempo, pensiamo che così come accaduto in tutte le altre nazioni europee si possano trovare soluzioni migliori per garantire gli investimenti”, concludono, “senza svendere ricorrendo a “fondi speculativi” che certamente non hanno come primo obiettivo quello della salvaguardia dei livelli occupazionali”.

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