Oltre 831 persone hanno perso la vita a causa del terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito nella notte il sud est della Turchia e il nord della Siria. Si registrano almeno 284 vittime e 2.323 feriti nelle province turche interessate dal sisma, ossia Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras ma il bilancio è destinato a salire mentre i danni provocati dal terremoto alle infrastrutture sono ingenti.
I soccorritori sono impegnati con tutti i mezzi ma anche a mani nude per cercare di portare i primi soccorsi a chi si trova sotto le macerie, dopo il terribile terremoto che ha colpito la zona meridionale dell’Anatolia. Dopo la prima fortissima scossa della notte, sono state registrate almeno 66 repliche. Numerosi palazzi, edifici pubblici e monumenti sono stati rasi al suolo.
La stima di vittime e feriti è in continuo aggiornamento. “Sono vicino tutti i nostri cittadini che sono stati colpiti dal terremoto che è stato avvertito in molte parti del nostro Paese. Tutte le nostre unità competenti sono in allerta sotto il coordinamento dell’Autorità per la gestione delle emergenze. Le nostre squadre di ricerca e soccorso sono state immediatamente inviate nelle zone colpite dal sisma”, ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan.
“Tutte le altre istituzioni hanno iniziato rapidamente il loro lavoro. Speriamo di superare insieme questo disastro il prima possibile e con il minimo danno, e continuiamo il nostro lavoro”, ha aggiunto. “Dopo il terremoto, il cui epicentro è stato il distretto Pazarcik di Kahramanmaras e avvertito in molte province, il nostro Stato ha lavorato sul campo fin dal primo momento con tutte le istituzioni e le organizzazioni competenti. Possa Allah proteggere il nostro Paese da tutti i tipi di disastri”, ha detto il vicepresidente della Turchia, Fuat Oktay.