Ci sono dei testi che a volte non possiamo non evidenziare e sottolineare. Il volume in questione è quello della scrittrice e professoressa di lettere pugliese Mariapia Fusco “Notte dì… racconti” – casa editrice Besa. La scrittrice Mariapia Fusco racconta un “non tempo”, un’epoca di cambiamenti ma anche di ricordi non causali. “Siamo nel 2030. La protagonista Gemma racconta ai suoi bambini stralci di vita vissuta, sognata, presa, lasciata e poi riassaporata con una diversa maturità data dal tempo, dagli eventi, dagli accadimenti fortuiti che le passano addosso e, nonostante tutto, la fanno sentire viva.” (ctz). Come sostiene nella sua postfazione Anna Dipace (Rettrice dell’Università IUL e Ordinaria di Pedagogia sperimentale dell’Università di Foggia) il volume della Fusco è un “romanzo di formazione”, una “pedagogia nottetempo” che si intreccia con la storia travolgente di questi giorni “impazziti”. Pagine ricche di riferimenti come memoria viva per le nuove generazioni, ma anche per noi, nel solco dell’insegnamento di Aldo Moro, di Tina Anselmi, di Ennio il Guerriero, e di tanti altri. “Racconti notturni che appaiono come sospesi tra conscio e inconscio e che offrono continue visioni di un intreccio temporale che coniuga presente, passato e futuro attraverso una magistrale narrazione che impone profonde riflessioni politiche, sociali, etiche e culturali” scrive la psicoanalista e docente a Tor vergata Maura Ianni nella sua nota critica al testo.
La fenomenologia della lettura, la sociologia del racconto e la psicopedagogia dell’ascolto si incammina nei nuovi orizzonti della scrittrice. E lì che in quest’opera compare una canzone pluri-interpretata come Libertà di Albano quale “urlo” di speranza per la dignità della persona “….Libertà, quanti hai fatto piangere, senza te, quanta solitudine. Fino a che avrà senso vivere, io vivrò per avere te. Libertà, quando un coro s’alzerà, Canterà per avere te…” . “Notte dì… racconti” di Mariapia Fusco è una narrazione fluida, racconta la storia di ieri, quella di oggi e quella ancora possibile. Un libro da leggere, da ascoltare, da raccontare, nel quale la storia diventa sociologia, la letteratura si evolve in processo educativo. È proprio questo il messaggio che Valeria Fedeli – Già Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e Senatrice della Repubblica sottolinea nella prefazione all’opera della Fusco: “Dal coronavirus ai personaggi televisivi, da Alfredino Rampi a Sanremo, dal Muro di Berlino a Mani pulite, da Tina Anselmi ad Aldo Moro: tante sono le occasioni storicamente significative per la nostra Comunità che mamma Gemma riporta ai suoi figli, passando per vicende più private e familiari. E tutto si unisce in un’operazione di restituzione del senso che non è però mai solo privata, ma acquista un valore sociale, di comunità.”. Mariapia Fusco con il suo volume esplora nuovi sentieri per una società della conoscenza per le persone, per la democrazia e per il futuro. “Per continuare sempre a leggere, ascoltare, raccontare e aprirci così a noi stessi ed agli altri, essere pronte e pronti ad un mondo sempre nuovo” (ctz da Valeria Fedeli).