Il tanto atteso debutto del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Bruxelles è andato bene. Con una punta di allegria. “Visita bagnata, visita fortunata”, ha esordito il capo del Governo italiano riferendosi alla pioggia che l’ha accolta a Bruxelles. Niente polemiche quindi, solo la sottolineatura scontata sul ruolo dell’Italia che ora “Parla forte”. Il nuovo corso del Centrodestra italiano di fronte alle tensioni geo politiche, alla guerra in Ucraina e alla crisi energetica è oggi essere, “pronti a collaborare per una soluzione efficace sulla crisi energetica e mettere un freno alla speculazione”. “Mi sembra si sia creata una interlocuzione molto franca, molto positiva”, rivela sodisfatta il premier parlando con i cronisti dopo l’incontro con il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, “Sono contenta di come sia andata questa giornata nella quale ho portato il punto di vista italiano. C’è la necessità di dare il prima possibile concretezza alla soluzione sulla crisi dell’energia e sul tetto del gas”.
Meloni? Una tipa tosta
Forse il complimento più personale e inaspettato al premier italiano viene tributato dal presidente del Parlamento europeo, “è una tipa tosta, coraggiosa e determinata”, commenta Roberta Metsola, dopo l’incontro nel Parlamento Ue, “Sono molto incoraggiata dalla conversazione avuta”, ha fatto presente Metsola, osservando inoltre che Meloni è “molto umana e ha le idee molto chiare”, e mi ha confermato, ha riferito Metsola, che “l’Italia resto al centro dell’Ue. Possiamo agire uniti per le sanzioni alla Russia, gli aiuti all’Ucraina e ai cittadini europei per affrontare il caro energia”.
Non siamo marziani
Con una nota di entusiasmo il presidente del Consiglio italiano ha voluti sottolineare come il ghiaccio nelle relazioni sia stato rotto. “Credo che vedersi da vicino possa aiutare a cambiare la narrativa fatta sulla sottoscritta e sul governo italiano”, ha evidenziato Giorgia Meloni ai giornalisti, “Non siamo marziani, siamo persone in carne e ossa. E dall’altra parte mi sembrano che c’erano persone che avevano voglia di ascoltare”
Il coro “Giorgia Giorgia”
Nella giornata degli auguri e delle strette di mano le soddisfazioni personali per Giorgia Meloni sono state più di una. Lasciando il Parlamento europeo è stata accolta festosamente da alcuni sostenitori italiani per un selfie. “Giuro che non li ho pagati”, ha detto scherzando il premier rivolta alla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola con la quale aveva tenuto un primo colloquio istituzionale.
Metsola: contenta dell’incontro
“Abbiamo parlato a lungo dell’Ucraina, delle bollette energetiche, della necessità che l’Italia resti al centro dell’Unione europea. Sono molto contenta”. Commenta Roberta Metsola, dopo l’incontro con Giorgia Meloni.
Uniti nel sostengo all’Ucraina
“Siamo totalmente allineati sull’Ucraina. Continueremo a essere fermi sulle sanzioni. E siamo uniti nel riaffermare il nostro sostegno all’Ucraina”, ha sottolineato il presidente del Parlamento europeo, “Su energia e inflazione, le persone hanno bisogno di noi, dobbiamo agire ora. Sono consapevole che gli Stati membri hanno realtà diverse, ma dobbiamo trovare il coraggio e la volontà politica per agire come abbiamo fatto durante la pandemia: unendo le forze”.
Von der Leyer: lavorare assieme
Giorgia Meloni nel colloquio con la presidente di Commissione, Ursula von der Leyen ha ribadito quanto annunciato, ossia l’impegno a lavorare a fianco all’Europa nelle grandi sfide comuni. Il premier di è detta pronta a difendere l’interesse nazionale, soprattutto dove l’Unione si mostra “invasiva nelle piccole cose”, che i singoli Stati potrebbero, e saprebbero, “fare meglio”. Cordiale e propositiva la replica della von der Leyen. “Grazie Giorgia Meloni per il forte segnale lanciato con la tua visita alle istituzioni europee nel tuo primo viaggio all’estero”, ha commentato la Commissaria Ue, “È stata una buona occasione per scambiare opinioni su temi critici che vanno dal sostegno all’Ucraina, all’energia all’Italia, al NextGenEU e alla migrazione”.
Le richieste dell’Italia
Fitta l’agenda delle richieste presentate da Giorgia Meloni si vertici dell’Unione. Tra le priorità la modifica del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il piano che attua Next Generation Eu (l’talia è il primo beneficiario). L’Ue ha ribadito più volte che lo spazio di manovra è molto limitato. “Noi abbiamo posto una questione”, ha spiegato il ministro per gli Affari europei, la politica di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, “il Pnrr è stato approvato prima dello scoppio della guerra e prevede su 232 miliardi di euro, 120 miliardi di opere pubbliche. L’aumento del costo delle materie prime è stato quantificato dall’Ance nel 30/35% e quindi è evidente che già questi aspetti lasciano intendere una necessità che non sta a me adesso proporre come dichiarazione ma che sarà oggetto di un confronto serio in base al regolamento che è previsto a livello comunitario con la Commissione europea”.
Energia, serve strategia comune
Il tema energia è il più urgente. A Bruxelles il premier ha portato le esigenze del Governo.
“È importante che l’Unione europea abbia una politica e una strategia energetica comuni più incisive”, commenta il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Tra i temi aperti il Price cap, disaccoppiamento dei prezzi dell’energia da quello del gas, riforma del mercato TTF, aiuti a imprese e cittadini i nodi da sciogliere al più presto possibile. L’Italia potrebbe beneficiare dello sblocco di 4 miliardi di fondi strutturali Ue non ancora spesi.
Rivedere il Patto di stabilità
La proposta della Commissione Ue arriverà il 9 novembre. Per l’Italia, alle prese con un deficit e un debito ben al di sopra dei parametri di Maastricht, sarà un importante banco di prova per la futura gestione dei conti pubblici.
Migranti, questione aperta
La gestione dei flussi migratori è da anni al centro di scontri e polemiche. Da un lato l’Italia frena sullo sbarco degli irregolari raccolti in mare dalle navi delle Ong, dall’altro l’Ue sottolinea la necessità che i salvataggi avvengano il più rapidamente possibile.
Concessioni balneari
L’Ue da anni chiede all’Italia di applicare la direttiva Bolkestein mettendo a gara le concessioni degli stabilimenti. Il nuovo governo ritiene la cosa incostituzionale e mette in discussione la supremazia del diritto Ue su quello nazionale.
Cdm, lotta contro il tempo
Il premier italiano al termine degli incontri europei non ha nascosto il suo impegno a pieno ritmo. Parlando con i vertici europei ha insistito. “Domani ho il Consiglio dei ministri, perché stiamo correndo contro il tempo con la legge di bilancio”.
Bilancio, si discute di risorse
Un margine ulteriore di risorse. L’andamento del Pil superiore alle attese dovrebbe infatti tradursi in risorse aggiuntive a disposizione del governo, tanto che secondo il vicepremier, Antonio Tajani, il governo è pronto a mettere sul piatto tra i 7 e i 10 miliardi per dare priorità “ai sacrifici di famiglie e imprese”.
Il tesoretto sale a 15 miliardi
I calcoli e le valutazioni sono ancora in corso e al ministero dell’Economia regna il massimo riserbo, ma dalle ipotesi che circolano il ‘tesoretto’ da circa 10 miliardi di minor deficit lasciato dal governo Draghi potrebbe aumentare di almeno 5 miliardi. Oggi in Consiglio dei ministri si terrà la relazione sull’aggiustamento di bilancio, ovvero il primo passo verso il nuovo pacchetto di aiuti per tutelare famiglie e imprese fino alla fine dell’anno.