domenica, 29 Dicembre, 2024
Società

Scuola: studio FVG anticipa rilevazione disturbi apprendimento

– Notiziario Scuola – UDINE (ITALPRESS) – Grazie alla sinergia di competenze tra mondo scientifico, sistema scolastico e Regione, il Friuli Venezia Giulia si sta dimostrando all’avanguardia nella individuazione precoce degli alunni con disturbi dell’apprendimento e ciò contribuisce all’obiettivo dell’Amministrazione regionale di includere i bambini in percorsi di studio che non lasciano indietro nessuno. Questo in sintesi il messaggio di soddisfazione e stima che l’assessore regionale all’Istruzione e formazione Alessia Rosolen ha rivolto oggi all’evento conclusivo del Progetto “Identificazione precoce degli alunni con sospetto Disturbo specifico” che si è svolto negli ultimi due anni scolastici e di cui oggi sono stati esposti i risultati scientifici.

L’assessore si è soffermata sull’importanza di mettere in rete le competenze del mondo della scuola e del sistema di ricerca per offrire alle famiglie opportunità nuove e concrete di supporto didattico per superare il disagio di molti bambini e ragazzi nell’apprendimento scolastico. Un impegno che l’assessore ha definito fondamentale e che grazie a questa ricerca oggi può contare su una metodologia scientifica che può essere esportata come modello anche in altre regioni. L’indagine è frutto del lavoro di squadra tra Regione, Ufficio scolastico regionale, Irccs Burlo Garofolo e Istituto comprensivo Roiano-Gretta che hanno messo a disposizione risorse per intercettare con ampio anticipo i disturbi che possono condizionare la vita degli alunni nei primi anni di scuola.

Nell’anno scolastico 2020/2021 sono state coinvolte le classi seconde di 42 scuole primarie, con 668 alunni, su tutto il territorio regionale, mentre nell’anno scolastico 2021/2022 sono state coinvolte 37 scuole con un maggior numero di classi per un totale di 883 alunni. Dal campione iniziale di soggetti sono stati selezionati e sottoposti all’indagine complessivamente 1.461 alunni. Nonostante la pandemia, che ha imposto di svolgere gran parte dell’attività da remoto, il ricorso a un software specifico e il supporto degli insegnati hanno consentito di somministrare dei test per il rilevamento precoce dei disturbi Dsa, agendo in particolare su metafonologia, lettura e scrittura. Gli sviluppatori del progetto (cooperativa Anastasis) hanno già pronta anche un’applicazione per la valutazione delle capacità di calcolo.

Generalmente le ricerche in questo ambito rilevano che circa il 20 per cento degli alunni (soprattutto nel primo biennio della scuola primaria), manifesta difficoltà nelle abilità di base coinvolte dai disturbi specifici di apprendimento.
Di questo 20 per cento, tuttavia, solo il tre o quattro per cento presenteranno un Dsa. L’indagine si è svolta in più fasi ed è iniziata con la formazione del personale docente, a cui è seguito lo screening precoce di potenziali problemi delle sfere di apprendimento, l’avvio di percorsi di potenziamento mirato e l’intervento di docenti e psicologi. Nel primo anno scolastico è stato indirizzato al percorso di potenziamento il 22,4 per cento di alunni, mentre nel secondo anno la percentuale è salita al 28,7 per cento.

Le conclusioni dello studio hanno fatto emergere che gli alunni della classe seconda della primaria mostrano performance molto diverse rispetto al momento dell’anno scolastico in cui vengono valutati, per cui è consigliabile fare attenzione ad invii troppo precoci all’assistenza sanitaria. Un potenziamento mirato risulta essere efficace negli alunni con sospetto Dsa, ma non è sempre vero che un maggior numero di sessioni di recupero equivale a un maggior guadagno in termini di miglioramento delle performance. A tal fine, un numero di sessioni di potenziamento compreso tra le 20 e le 27 svolto in un periodo di 4-5 mesi si è dimostrato essere il più efficace ed adeguato per permette invii più mirati ai servizi.
(ITALPRESS).

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