domenica, 23 Febbraio, 2025
Società

Dl Aiuti: arriva il bonus di 200 euro per i lavoratori autonomi

È stato firmato il decreto dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, che disciplina i criteri e le modalità per la concessione dell’indennità una tantum introdotta dal Dl Aiuti, quale misura di sostegno al potere d’acquisto dei lavoratori autonomi e dei professionisti conseguente alla crisi energetica e al caro prezzi in corso.   La misura è finanziata a valere sulle risorse del fondo istituito nello stato di previsione del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con una dotazione finanziaria implementata dal Dl Aiuti bis a 600 milioni per il 2022, che costituisce limite complessivo di spesa. I beneficiari dell’indennità sono i lavoratori autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’Inps, nonché i professionisti iscritti agli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza che, nel periodo d’imposta 2021 abbiano percepito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro. I destinatari della misura una tantum, pari a 200 euro e corrisposta a seguito di presentazione della domanda, devono essere già iscritti alle gestioni previdenziali alla data di entrata in vigore del Dl Aiuti.   Devono avere partita Iva e attività lavorativa avviata e devono aver eseguito almeno un versamento, totale o parziale, per la contribuzione dovuta alla gestione di iscrizione per la quale è richiesta l’indennità, con competenza a decorrere dal 2020.Il beneficio non è compatibile con le misure introdotte dagli articoli 31 e 32 del Dl Aiuti. Quanto alle modalità di presentazione della domanda, il soggetto interessato dovrà presentare istanza agli enti di previdenza a cui è obbligatoriamente iscritto, nei termini, con le modalità e secondo lo schema predisposto dai singoli Enti previdenziali.   Il provvedimento precisa che l’indennità è corrisposta sulla base dei dati dichiarati dal richiedente e disponibili all’ente erogatore al momento del pagamento ed è soggetta a successiva verifica, anche attraverso le informazioni fornite in forma disaggregata per ogni singola tipologia di redditi dall’amministrazione finanziaria e ogni altra amministrazione pubblica che detenga informazioni utili. Il decreto in oggetto è già stato trasmesso al ministero dell’Economia e delle Finanze per il concerto.

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