In Ucraina sale la preoccupazione per gli eventuali danni alla centrale atomica di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, dovuti ai pesanti bombardamenti nell’area susseguitisi per tutta la notte. Distrutto un impianto di stoccaggio per il combustibile e i sensori per misurare le radiazioni sono stati pesantemente danneggiati, anche se il livello registrato oggi oscillerebbe tra gli 8 ed i 12 micro-roentgen/ora, in linea con i parametri standard. Secondo l’amministrazione della città di Enerhodar dove si trova la centrale, occupata dall’esercito di Mosca fin dalle prime settimane del conflitto, il missile che ha centrato il sito atomico sarebbe stato sparato da Kiev mentre Enerhoatom, l’autorità centrale ucraina che gestisce il nucleare, ha puntato il dito contro gli uomini di Putin. Se i bombardamenti nella regione di Zaporizhzhia mettono a rischio la salute dell’intero continente, nelle ultime ventiquattr’ore intensi combattimenti si sono registrati anche in altre aree del Paese. Si contano almeno sedici vittime e decine di feriti negli attacchi compiuti nelle aree di Donetsk e Mykolaiv. Sono state una cinquantina, complessivamente, le bombe lanciate dai russi in queste due province. Ma come spiega il ministero dell’Interno di Kiev, “i razzi volano anche nelle regioni di Kharkiv, Dnipropetrovsk e in diverse altre parti del Paese”. La guerra, insomma, non accenna a ridurre la propria intensità e a tale proposito l’ultimo report ucraino parla di almeno 3 milioni e mezzo di persone rimaste senza casa e di distruzioni, nelle aree orientali e meridionali, che sfiorano il 50% del patrimonio immobiliare complessivo. L’unica notizia positiva di questa ennesima domenica di sangue riguarda le esportazioni di grano e di altri generi di prima necessità; l’intesa, per ora, sembra reggere ed altre quattro navi cariche di prodotti alimentari sono partite oggi dai porti sul Mar Nero. Una di esse è diretta in Puglia mentre le altre stanno viaggiando verso Istanbul, Iskenderun (Turchia) e verso la Cina. Nel suo consueto messaggio, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rimarcato i successi delle proprie truppe, che nell’ultima settimana hanno ottenuto risultati significativi “nel distruggere la logistica dell’esercito russo. Ogni attacco ai depositi di munizioni del nemico, ai loro posti di comando, agli accumuli di equipaggiamento salva la vita di tutti noi, la vita dei militari e dei civili ucraini”. Il numero uno di Kiev ha espresso ancora una volta la propria gratitudine nei confronti dei Paesi occidentali che stanno supportando l’Ucraina in questa guerra difensiva attraverso le armi e soprattutto verso gli Stati Uniti. Il governo americano, proprio in questi giorni, ha ufficializzato un’ulteriore fornitura per oltre 550 milioni di dollari. Ma Zelensky ha anche invitato i partner a non allentare il supporto e a continuare a fornire aiuto al Paese. Solo così, ha detto, la controffensiva potrà raggiungere gli obiettivi auspicati.