Sono 784 gli sfollati nei comuni colpiti dal sisma di magnitudo 4.8 che nella notte tra Natale e Santo Stefano ha danneggiato case, attività commerciali ed edifici pubblici nei paesi ai piedi dell’Etna (Zafferana Etnea, Viagrande, Trecastagni, Santa Venerina, Acireale, Aci Sant’Antonio, Aci Bonaccorsi, Milo, Acicatena).
Delle 784 persone rimaste senza casa 658 hanno trovato una sistemazione nelle strutture alberghiere, 124 provvedono in maniera autonoma e due sono sistemate in una Rsa per persone disabili. Dodici sono le Chiese inagibili, al momento certificate, 3805 le richieste di verifica di agibilità di cui 465 quelle eseguite. Per 222 edifici non ci sono interventi necessari, mentre 114 sono quelli inagibili tra cui due scuole una a Santa Venerina (solo parzialmente) e l’altra ad Acicatena.
I numeri ufficiali e aggiornati sono stati forniti al termine della riunione operativa del Ccs, il centro coordinamento soccorsi convocata a Catania dal Prefetto Claudio Sammartino. Ad illustrare i dati e le iniziative da attuare è stato il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli che insieme con il commissario regionale delegato per l’emergenza Calogero Foti ha incontrato i sindaci dei nove comuni interessati dal terremoto e fatto il punto sui primi interventi a favore delle popolazioni colpite. Sul fronte della sicurezza arriveranno nel Catanese 120 militari in supporto alle Forze dell’ordine. Per ogni turno di lavoro sono stati impiegati uomini e mezzi di forze dell’ordine (polizia, carabinieri, finanza), guardia costiera, 118, protezione civile, vigili del fuoco, genio civile, Croce Rossa, soprintendenza, dipendenti dei Comuni e volontari.