Che le banche siano a sostegno delle imprese non è una novità, ma a riaffermarlo è l’intervento del presidente dell’Abi Antonio Patuelli, che in tempi di crisi e di incertezze, è un patto che ha nuovo valore.
Gli sforzi dell’Europa
“Di fronte alla pandemia e alla guerra russo-ucraina”, ricorda Patuelli, “’Unione Europea ha compiuto scelte strategiche, mostrandosi molto più unita ed efficace, pur senza, ancora, una vera cornice costituzionale. Gli sforzi dell’Europa unita debbono proseguire in qualità e quantità per affrontare tempestivamente ed efficacemente le gravi conseguenze anche della guerra, innanzitutto differenziando le fonti di approvvigionamento energetico, favorendo energie più sostenibili come le eoliche, solari e biologiche”. Patuelli ha quindi sottolineato che “l’Italia, pur appesantita da un ingente debito pubblico, crescente da oltre mezzo secolo, si è mossa con misure largamente efficaci che debbono avere orizzonti non brevi”. “Le strategie”, ha aggiunto il presidente dell’Abi, “per la maggiore tutela della salute e dell’ambiente debbono avere la priorità”.
Scenario economico difficile
Al presidente dell’Associazione bancaria italiana, risponde in termini positivi e di piena collaborazione il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli che osserva: “la relazione illustrata dal Presidente Patuelli sottolinea la necessità”, evidenzia il leader della Confederazione, “che, in uno scenario caratterizzato dal ritorno dell’inflazione e da rischi di rallentamento economico, vengano messe in campo ‘prolungate misure europee e nazionali di resilienza’ che agiscano a favore tanto dello sviluppo sostenibile e dell’occupazione, quanto della riduzione del debito pubblico”.
Stabilità non irrigidimenti
“Giuste poi”, osserva Sangalli, “le sollecitazioni del Presidente Patuelli ad un nuovo patto europeo in cui il perseguimento della crescita fondi la stabilità e al non irrigidimento delle regole di Basilea in un tempo caratterizzato da una pandemia ancora non conclusa e dal ritorno di un teatro di guerra in Europa”. “In particolare”, evidenzia Sangalli, “condividiamo le considerazioni circa l’esigenza che si fronteggino i rischi di crescita dei crediti deteriorati e delle crisi d’impresa attivando, a sostegno delle imprese, misure di finanza d’emergenza per l’allungamento dei prestiti in essere e reintroducendo moratorie”.
Ridurre la pressione fiscale
“Condividiamo”, conclude Sangalli, “l’annotazione del Presidente Patuelli sulla riduzione della pressione fiscale a carico degli investimenti stabili e non speculativi allo scopo di irrobustire il ‘circuito virtuoso’ della mobilitazione della liquidità in direzione degli investimenti produttivi”.