L’economia italiana riuscirà a farcela. Ne sono convinti i vertici delle istituzioni finanziarie più prestigiose del Paese, dalla Banca d’Italia, al Ministero dell’Economia e l’Associazione bancaria italiana, che in occasione dell’assemblea annuale dell’Abi hanno fatto il punto sulla situazione attuale e sui prossimi scenari, in un confronto diretto e aperto a più ipotesi.
No al pessimismo
“Le difficoltà e i rischi davanti a noi sono importanti”, ha osservato nel suo atteso intervento il ministro dell’economia Daniele Franco, “sarebbe tuttavia sbagliato abbandonarsi al pessimismo in una fase in cui ci sono molteplici segnali di fermento”.
Caro energia, aiuti selettivi
Il ministro nella sua riflessione ha indicato le prossime mosse del Governo che proseguirà l’azione di contenimento dei costi dell’energia, ma la strategia di aiuti sarà diversa, con interventi mirati e più selettivi, soprattutto saranno calibrati sulle condizioni economiche delle famiglie.
Cuneo fiscale e occupazione
Il ministro Franco nel suo intervento ha toccato diversi argomenti di attualità come la riduzione delle tasse lavoro. “La riduzione del cuneo fiscale è prioritaria”, sarà la prossima legge di bilancio il contesto dove si decideranno i tagli e gli incentivi. Come è noto un primo confronto ci sarà il 12 luglio con il premier Draghi che ha convocato sindacati e Associazioni di categoria.
Far crescere il Mezzogiorno
Tra gli obiettivi del Governo annunciati da Franco c’è quello di “accrescere il tasso di occupazione che è particolarmente basso, guardando ai giovani, alle donne e al Mezzogiorno”, ha insistito il ministro dell’Economia, in questo senso “la riduzione del cuneo fiscale è prioritaria”.
La spinta del Pnrr
Le attese si focalizzano sul Piano nazionale di Ripresa e per il ministro dell’Economia la crescita degli investimenti si concretizzeranno dal 2023 al 2026. Franco ha ribadito i forti elementi di incertezza, ma anche che “esistono validi motivi per essere fiduciosi che con il dinamismo del nostro sistema produttivo, con un’incisiva azione di governo e con il contributo essenziale delle parti sociali la crescita non si arresterà”.
Super bonus, caccia alle frodi
Nel suo intervento il ministro dell’economia ha anticipato una nuova strategia del Governo per bloccare le frodi sula cessione crediti del Superbonus per l’edilizia. “Si riunirà la cabina di regia, con Guardia di finanza , ministeri e altri organi pubblici con l’obiettivo di recuperare le somme delle frodi nel Superbonus”. Il ministro Franco nel suo intervento ha ricordato come siano stati rilevati 5,7 miliardi di “crediti inesistenti, di cui 2 già incassati”. Tra le priorità indicate dal presidente del Consiglio c’è ora il rafforzare i controlli e istituire dei presidi anti truffa.
Recessione? Solo senza gas
In questi giorni, dopo le pressioni del premier Draghi sul porre un tetto europeo al prezzo del gas, e la dichiarazione della Commissaria europea Ursula von der Leyen, circa un prossimo blocco del flusso del gas russo, ieri il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, nel suo intervento all’assemblea Abi, ha osservato che l’Italia finirà in recessione solo nel caso di uno scenario di blocco delle forniture di gas dalla Russia. Secondo il governatore in questo scenario avverso il Prodotto interno subirebbe “una contrazione nella media del biennio 2022-23, per tornare a crescere nel 2024”. Situazione che avrebbe “ricadute dirette di tale interruzione sui settori a più elevata intensità energetica, ulteriori rialzi nei prezzi delle materie prime, un più deciso rallentamento del commercio estero, un peggioramento della fiducia e un aumento dell’incertezza”.
Inflazione, il ritorno in “linea”
Sulla stessa linea del ministro Franco, anche il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco vede uno scenario con elementi “confortanti”, che arrivano sul fronte dell’inflazione di medio-lungo periodo e “dalla dinamica delle retribuzioni, che non sembra al momento indicare l’avvio di una pericolosa rincorsa tra prezzi e salari”, sostiene il governatore della Banca d’Italia che prevede un ritorno dell’inflazione a livelli normali, questo ritorno in “linea”, “può avvenire mediante una normalizzazione graduale della politica monetaria e senza causare una brusca frenata dell’economia”.
Il ruolo della Banca centrale
Il successo delle politiche monetarie invece dipenderà da più fattori, tra questi secondo il Governatore della Banca d’Italia, c’è la Bce impegnata contro le reazioni “non giustificate dei mercati”, ma soprattutto il “pieno successo della politica monetaria dipenderà anche dall’impegno condiviso”, sottolinea Visco, “nei fatti, nelle proposte e nelle richieste di interventi di bilancio, a mantenere i debiti pubblici su un percorso che ne continui ad assicurare la piena sostenibilità”. secondo il il Governatore si deve “affiancare una chiara determinazione delle autorità fiscali a mantenere le finanze pubbliche in un percorso di riequilibrio”.
Banche, distribuzione utili
Importante sarà anche l’attenzione e le iniziative delle banche di fronte al “rischio di una contrazione dell’attività economica”, in questo caso ha sottolineato Visco, le banche devono “tenerne opportunamente conto”, nelle “politiche di distribuzioni degli utili e degli accantonamenti”.
L’intervento di Bankitalia
La Banca d’Italia ha assicurato Visco, manterrà alta l’attenzione e ha chiesto “di valutare ogni azione”. su alcuni istituti di credito medio-piccoli sotto la sua diretta supervisione dove potrebbero esserci delle situazioni che potrebbero degenerare in crisi. Per Visco “a fronte di una situazione equilibrata per la maggior parte degli intermediari, permangono in alcuni casi”, ha osservato il Governatore, “elementi di fragilità, soprattutto in relazione alla capacità di generare flussi di reddito idonei a coprire i rischi, finanziare gli investimenti in innovazione, remunerare il capitale”. “Per alcune banche”, ha osservato ancora Visco, “meno proattive e connotate da carenze manageriali, gli aspetti di debolezza individuati possono mettere a repentaglio la sostenibilità del modello di attività, fino a degenerare in situazioni di crisi; di conseguenza”, ha riferito ancora Visco durante l’assemblea Abi, “è stato loro chiesto di valutare con tempestività ogni azione volta al superamento delle criticità, incluse ipotesi di aggregazione con altri intermediari”.
Aumentano i crediti deteriorati
Il nodo dell’impatto della crisi, può rivelarsi un problema, ha spiegato il presidente Abi Antonio Patuelli, “I crediti deteriorati possono riprendere a crescere, nonostante le costanti attività delle banche per ridurli: possono crescere le crisi di imprese che debbono ancora essere accompagnate da misure di finanza d’emergenza”. Durante la crisi Covid, “i crediti deteriorati che non sono esplosi anche per la presenza di moratorie”, ha evidenziato Antonio Patuelli, “che debbono essere reintrodotte col prolungamento”.
Banche, le dimensioni contano
Il presidente dell’Abi ha ricordato come in Italia “le aggregazioni bancarie si siano realizzate in un quadro di costante forte concorrenza. In proporzione alle popolazioni, si sono realizzate più aggregazioni bancarie in Italia che negli altri paesi del resto d’Europa”. Per Patuelli, inoltre le banche devo assumere un ruolo maggiore. “I processi di consolidamento debbono svilupparsi anche internazionalmente, soprattutto in Europa”, ha osservato in conclusione il presidente dell’Abi, “per favorire la crescita di soggetti bancari che abbiano dimensioni competitive con i giganti americani e asiatici”.
Fonte foto: Imagoeconomica
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