giovedì, 16 Gennaio, 2025
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Confcommercio al Governo: ok al Def, priorità alla crescita. Pnrr più flessibile, meno Iva e incentivi per l’occupazione

La crescita è la priorità. A ribadirlo il vertice della Confcommercio durante l’audizione sul Documento economico e finanziario, alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. Una versione verso la crescita quella della Confederazione in sintonia con gli obiettivi strategici del premier Draghi ma la Confederazione chiede di fare di più per rilanciare consumi e lavoro.

Pnrr più flessibile

Agire per la crescita resta, dunque, la priorità. “Va fatto attraverso riforme ed investimenti e con la più opportuna ‘flessibilizzazione’ del Piano nazionale di Ripresa”, ha spiegato la Confederazione, “in ragione di scenari geopolitici ed economici che impattano sui suoi cantieri progettuali ed operativi e pongono in evidenza l’esigenza del perseguimento di nuovi obiettivi strategici di sicurezza ed indipendenza a partire dal terreno della politica energetica”.

Ridurre l’Iva

Agire per la crescita per la Confcommercio significa anche sostenendo i consumi con scelte mirate di riduzione del prelievo Iva e dando impulso all’occupazione e al rinnovo degli accordi contrattuali. Il Governo, secondo l’Associazione del commercio, può agire “sia intervenendo sul versante del cuneo fiscale e contributivo sul costo del lavoro, sia attraverso misure di detassazione degli accordi contrattuali. Agire per la crescita”, propone la Confederazione, “supportando le esigenze finanziarie delle imprese attraverso le garanzie per l’accesso al credito e moratorie e ristrutturazioni di più lungo termine dei prestiti bancari”.

Scelte comuni in Europa

Nella visione della Confcommercio sono necessarie ed urgenti comuni scelte europee, tra le proposte “un nuovo fondo europeo di resilienza dedicato a fronteggiare gli impatti delle sanzioni nei confronti della Russia e del caro-energia, nonché un disegno di politica energetica europea che consenta di perseguire obiettivi di sicurezza e di progressiva indipendenza strategica. E ciò anche attraverso una realistica revisione del pacchetto Fit for 55 all’insegna della più che mai necessaria convergenza tra sostenibilità ambientale e sostenibilità economica e sociale”.

Energia, diversificare le fonti

Nel nostro Paese, ha indicato la Confcommercio, andrà fatto di più e meglio per la sicurezza e la diversificazione delle fonti dell’approvvigionamento energetico, nonché per la riforma organica degli oneri generali di sistema e della fiscalità energetica. “Nell’immediato, vanno rinnovati, potenziati e resi più inclusivi i crediti d’imposta accessibili anche da parte di soggetti non rientranti nel novero dei tradizionali “energivori” o “gasivori”. Andrebbe altresì previsto un meccanismo automatico di proroga del beneficio in caso di permanente criticità dei prezzi energetici. Analogo meccanismo dovrebbe operare in riferimento alla sterilizzazione delle aliquote relative agli oneri generali di sistema in favore di utenze domestiche e non domestiche. Andrebbero resi più incisivi e strutturali gli interventi in materia di accise”.

Nei trasporti maggiori consumi

La Confederazione ricorda che in Italia, circa un terzo dei consumi energetici complessivi è riconducibile ai trasporti. “Vanno dunque attentamente valutati gli impatti degli scenari energetici sul comparto”, indica la Confcommercio, “In particolare, la portata degli interventi di supporto – misure contro il caro-carburanti e ristori per le imprese colpite dalla crisi – andrebbe resa coerente con la durata delle tensioni sui prezzi dei prodotti energetici”.

Trasporti e logistica

Su un piano più strutturale, conclude Confcommercio nella sua relazione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, è necessaria l’attuazione del Pnrr e del Piano Nazionale Complementare dovrebbero “strategicamente mirare al più compiuto impulso alla resilienza ed alla competitività del sistema italiano dei trasporti e della logistica”.

 

Fonte foto: Governo.it

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