“Le università e gli enti pubblici di ricerca e le istituzioni Afam (Istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica in Italia riconosciute dal Ministero) hanno agito per far sì che studenti e ricercatori ucraini in Italia al momento dello scoppio della guerra potessero proseguire nei loro percorsi di studio e ricerca anche oltre la durata degli stessi”.
Così Maria Cristina Messa, ministra dell’Università e della Ricerca nel corso dell’audizione Commissione Cultura sull’organizzazione dell’accoglienza di studenti, ricercatori e docenti ucraini esuli. “In questo contesto si è inserito l’intervento proposto dal Ministero e condiviso dal Governo di produrre una misura specifica finanziata con fondi Mur volta a integrare e sostenere le iniziative dell’Università e degli enti di ricerca. Si è trattata di una delle prime misure di sostegno adottate dal Governo a seguito dello scoppio della crisi in Ucraina, in forza del quale è stato istituito un fondo specifico di 500mila euro per sostenere, a titolo di cofinanziamento, le iniziative intraprese da Università, enti pubblici di ricerca e istituzioni Afam a favore della comunità scientifica ucraina”, ha aggiunto.
“Il fondo è stato esteso a 1milione di euro e ha ampliato le sue finalità. Una scelta di valore simbolico e concreto che permette a studenti e ricercatori di altra nazionalità ai quali sia stata concessa la protezione internazionale anche temporanea di poter accedere a questo decreto di accoglienza, inclusi profughi in fuga da crisi politiche e militari altre”, ha sottolineato la la ministra Messa.