Per il futuro dell’Occidente l’ombrello militare della Nato è necessario ma non più sufficiente. Serve un’alleanza strategica di lungo periodo tra Stati Uniti ed Europa per costruire tra le due sponde dell’Atlantico un unico grande mercato comune di 850 milioni di persone, ben integrato, indipendente sul piano energetico, all’avanguardia in tutti i settori delle tecnologie più moderne e senza alcuna forma di dipendenza dalle potenze illiberali e dittatoriali.
La guerra di Putin contro l’Ucraina lo ha reso drammaticamente evidente. I Paesi liberi e democratici se vogliono sopravvivere e fronteggiare qualsiasi forma di competizione con le altre grandi potenze rette da regimi assolutistici devono cambiare registro ed essere uniti su tutti i campi, non solo quello militare.
Il vantaggio competitivo dei regimi autocratici
Con la repressione delle libertà, dei diritti umani e del dissenso le potenze dittatoriali godono di un enorme vantaggio competitivo sul terreno economico rispetto alle nostre democrazie che questi diritti li rispettano pagandone il giusto prezzo in termini di costi per le aziende e per gli Stati. Ma c’è di più.
Le grandi potenze illiberali e dittatoriali possono imporre ai loro popoli qualsiasi decisione anche la più scellerata, come la guerra. E questo aumenta la vulnerabilità dei Paesi democratici che -per fortuna- quando scelgono la strada di guerre insensate e immotivate devono sempre fare i conti con l’opinione pubblica. Ne sanno qualcosa gli americani, che la guerra in Vietnam l’hanno persa prima in casa e poi nelle savane di quel Paese.
Revanscismo russo ed espansionismo cinese
Negli ultimi 20 anni è cambiato tutto. Usa ed Unione europea non possono far finta di niente. Era già un campanello d’allarme l’avvento sulla scena della Cina che ha mantenuto un sistema di potere assoluto sviluppando una forte economia efficiente anche nelle tecnologie più avanzate La Cina ha una strategia di espansione non militare ma commerciale che non può lasciarci indifferenti.
La scelta revanscista di Putin, che vuole ricostituire l’impero sovietico, aggredisce Stati sovrani e usa l’energia come un clava è l’ultimo avviso. Bisogna correre subito ai ripari se non vogliamo che le nostre democrazie siano sottoposte a pesanti minacce e ricatti di Paesi che fanno strame di diritti umani e libertà.
Un futuro solido comune Usa-Ue
Costruire un futuro solido comune è impresa complessa, lunga ma ineluttabile. Su deve cominciare subito a lavorare per una politica estera condivisa in cui gli Stati Uniti e l’Europa adottino insieme le grandi scelte strategiche. L’Europa chieda agli Stati Uniti di essere un partner alla pari e non solo un alleato. Ma per farlo deve essere più unita, parlare con una sola voce e sapersi assumere le responsabilità connesse a questo ruolo.